Cronaca

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di Eva Perasso
Un masso bianco

L'elmetto che campeggiava sul masso del monte Grappa, a Carignano, non c'è più: la denuncia del furto arriva dagli alpini genovesi, che tanto avevano voluto questo monumento, restaurato ormai quasi una quindicina di anni fa e dove da sempre gli alpini si recano per ricordare le date importanti della storia italiana. Ora l'appello è alle istituzioni: non dimenticate il monumento, serve rimpiazzare subito l'elmetto.

La denuncia degli alpini

“Hanno rubato l’elmo dal monumento ai Caduti della Grande Guerra, a Carignano, eretto nella ricorrenza del 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Nonostante fosse stato già fissato due volte con bullone nascosto sotto la cresta, qualcuno ha pensato bene di rubarselo. Era un Adrian originale 1916, regalato dal Gruppo Alpino Genova Centro alla Amministrazione Municipale GE centro Est. Il monumento, dopo che era stato manutenzionato a fine lavori per un anno gratuitamente da noi, è stato completamente dimenticato ed abbandonato”: la denuncia arriva da Giuseppe Fusco, capo gruppo degli Alpini di Genova. Il Monumento “Masso del Monte Grappa” era stato collocato per volontà dei reduci genovesi a ricordo dell’impegno sostenuto nel 1918 per la difesa della Patria. Era poi stato, nel novembre 2010, restaurato dalle sezioni genovesi degli Alpini dell’ANA, dei Paracadutisti dell’ANPDI e dell’Associazione Nazionale Genio e Trasmissioni. Restauro a cui aveva contribuito anche il Municipio I Centro Est e sul quale aveva vigilato la Soprintendenza per Beni Architettonici e Paesaggistici della Liguria.

L'appello: non dimentichiamo il monumento

L’appello è ora rivolto alle istituzioni perché provvedano a ricollocare un nuovo elmetto sul Masso per quello che esso rappresenta nella memoria collettiva: “Purtroppo, nel nostro Paese continua a mancare una cultura della Memoria. Sembra quasi che si voglia cancellare il passato, ma i monumenti ai Caduti, ai feriti e agli invalidi, restano lì, come un monito. Vengono quasi considerati una memoria fastidiosa e ingombrante perché provocano il ricordo di tragicità e orrori. Chi ha combattuto e, spesso, ha perso anche la vita per questa Nazionale è stato troppo spesso dimenticato da questa società distratta. Ben pochi coltivano la memoria di quanti sono Caduti e tramandano alle generazioni future il loro patrimonio di valori morali, le loro certezze istituzionali, la loro fedeltà alle strutture democratiche. Noi Alpini lo facciamo ogni giorno, insieme ai Paracadutisti dell’ANPDI e ai soci dell’Associazione Nazionale Genio e Trasmissioni. Per questo, auspico che presto il Monumento “Masso del Monte Grappa” di Genova torni al suo splendore”, conclude Fusco.

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