Valter Centanaro il tassista della notte, che mentre viaggia a marcia ridotto lungo le vie dell'angiporto sembra Robert De Niro in Taxi Driver, e poi la lunga storia di Rossella, la storica trans dell'ex ghetto che si racconta senza censure, svelando anche i particolari più intimi della sua bellissima e travagliata vita.
Rossella che si commuove ricordando Marechiaro
Domani 31 dicembre le repliche di Michè, la trasmissione che racconta le storie di strada, ci accompagneranno sino alla Mezzanotte, al Capodanno 2015, visto che il tassista è programmato per le 17.40 e Rossella invece, alle 23.30, con sconfinamento nel nuovo anno.
La storia della donna emoziona e non a caso si commuove anche lei quando ricorda Don Andrea Gallo e la mitica regina dei vicoli Carmela Ferro "Marechiaro" che l'accolse a casa nei vicoli di Prè e la sfamò quando lei era ai margini della vita.
Primo gennaio: lo sbirro dell'Antidroga e la ragazza anoressica
Le repliche di Michè, un'idea quest'anno premiato come trasmissione dell'anno dal Gruppo Cronisti della Liguria, in attesa delle nuove storie che usciranno dopo l'Epifania, torneranno il Primo gennaio alle 10 con la storia del commissario di polizia in pensione Maurizio Apicella, una vita a combattere il crimine, alle volanti e all'antidroga nei vicoli di Prè. Alle 17.30 dello stesso giorno è la volta di una ragazza anoressica che racconta il suo incubo e la felicità di tornare a vivere grazie ai gruppi di auto aiuto.
Due gennaio: il writer Blef e l'ultimo strillone
Il 2 gennaio invece alle 17.30 ci sarà una delle storie che ha riscosso più consensi, quella del writer Christian Blef, un pompiere che grazie all'arte e ai colori, ma anche all'amore di moglie e figlia, ha saputo sconfiggere un tumore terribile. In serata alle 20.35 riecco Bertino, l'ultimo strillone che gridava "Corriere Mercantile" e che solo oggi, ormai anziano, ammette che per vendere più copie di giornali gonfiava le notizie.
Tre gennaio: la bellissima borseggiatrice seriale
Il 3 gennaio, ore 17.30, la replica della borseggiatrice seriale, una donna bella come la Jolie che ha rubato e forse ruba ancora, come lascia intendere alla presenza del suo avvocato Cristiano Mancuso, per lei come un badante.
Quattro gennaio: il ludopatico, il clochard e il violinista
Il 4 gennaio invece inizia, alle 8.05 con il racconto di un giovane che ha attraversato il doloroso tunnel della dipendenza del gioco e che per il gioco ha perso tutto, per poi ritrovarsi grazie a chi come lui frequenta i gruppi di auto aiuto. Alle 17.30 invece ecco la tipica storia di un clochard, Flavio, un ragazzo giovane finito in un dormitorio per alcune turbe psichiatriche per cui, dice lui, è stato emarginato dalla sua famiglia. Flavio che sogna di lavorare in teatro.
Sempre il 4 gennaio replica dello zingaro che suona il violino in piazza Matteotti, un suonatore sempre allegro e su di giri, spesso accompagnato anche da un buon bicchiere di vino, che ha sempre vissuto di musica e sogna di tornare a vivere nella sua Romania.
Cinque gennaio: l'ultimo pastore e l'ex brigatista Antonello
Il 5 gennaio alle 9.55 colazione con Antonio, l'ultimo pastore sardo che alleva capre e pecore sulle colline della Valbisagno, ex campione d'Italia di pugilato costretto a rinunciare alle olimpiadi per un terribile incidente stradale in cui ha perso una gamba. Nello stesso giorno alle 17.40 potremo riascoltare la storia di Antonello, ex brigatista che non mai perso la speranza di una rivoluzione popolare, tradito da una lettera spedita a un gruppo di rivoluzionari francesi.
Sei gennaio: l'esule cubano e il pescatore finito in manicomio
Il 6 gennaio, il giorno dell'Epifania, alle 9.45 si racconta la storia di Pedro, esule cubano che fa il mimo, mima il giocatore di scacchi nel centro di Genova, riuscito a riuscire a scappare dall'isola di Castro grazie a una barchette da lui costruita. Pedro che ora sessantenne spera di trovare un lavoro vero, magari come saldatore alla Fincantieri.
L'Epifania si chiude alle 17.40 con la storia della tribolata esistenza del pescatore di frodo Massimo, messo al mondo da una prostituta che non l'ha mai riconosciuto e per questo finito nel manicomio di Cogoleto. La sua è una delle storie che più hanno colpito perché dentro c'è tutto, l'emarginazione e l'abbandono, ma anche la forza di Massimo e la solidarietà dei tanti che lo hanno sempre aiutato, come il maresciallo che comandava la stazione dei carabinieri dei vicoli della Maddalena, duro con i criminali, ma sempre accudente con il povero Massimo. Massimo che per due volte quando è salito su una gru e sul ponte Monumentale per chiedere una casa per lui e per la sua compagna molto malata.
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IL COMMENTO
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