Il processo nato dopo i presunti falsi report sui viadotti
Si tratta del procedimento nato dopo il crollo del viadotto riguardante i presunti falsi report sullo stato di salute dei viadotti, le barriere antirumore installate sulla rete autostradale e la manutenzione delle gallerie.
L'indagine era cominciata a fine del 2019 dopo il distacco di parte della volta della galleria Bertè in A26 che aveva provocato il ferimento di un automobilista.
Ecco chi sono gli imputati
Il collegio giudicante è presieduto dal Monica Parentini, i pm dell'accusa sono Stefano Puppo e Walter Cotugno, lo stesso che ha indagato sul processo per il crollo Morandi, che riprende domani con l'udienza in cui verrà stilato il calendario delle dichiarazioni spontanee annunciare da alcuni dei 58 imputati. Ma la lista è lunga: per Aspi, oltre a Castellucci, Berti e Donferri Mitelli, ci sono gli ex responsabili di uffici della società Matteo De Santis, Fulvio Di Taddeo, Luca Frazzica, Marita Giordano, Massimo Meliani e Paolo Strazzullo. Poi gli ex direttori del tronco ligure Stefano Marigliani e Riccardo Rigacci. E quello del tronco barese Gianni Marrone (per accuse che riguardano un piccolo ponte in Puglia). Per Spea, assieme a Galatà, ci sono i responsabili dell’ufficio tecnico sorveglianza autostradale del Primo Tronco, che si sono succeduti nel tempo, Marco Vezil, Carlo Casini, Gaetano Di Mundo e Antonino Valenti. I vertici di altri uffici, ovvero Alberto Ascenzi, Maurizio Ceneri, Lucio Ferretti Torricelli, Massimiliano Piero Giacobbi, Giampaolo Nebbia, Luigi Vastola. E gli ispettori o tecnici Serena Alemanni (poi responsabile di ufficio), Andrea Arado, Carlo Boccone, Christian Cappelletti, Davide Chiappetta, Francesco Paolo D’Antona, Corrado De Tiberiis, Davide Grafitti, Carlo Grazioso Alioto, Andrea Indovino, Salvatore Marchello, Federica Mei, Giorgio Melandri, Enrico Merello, Maurizio Morbioli, Roberto Palumbo, Giovanna Antonella Pischedda, Francesco Presenti, Massimo Ruggeri, Fabio Sanetti (anche responsabile di ufficio), Marco Trimboli. Infine Testa per il ministero dei Trasporti e l’imprenditore Salcuni.
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IL COMMENTO
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