Cronaca

Scrisse l'inno dei vigile urbano e fu determinante per scoprire Lorenzo Bozano, l'assassino di Milena Sutter
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di Michele Varì

GENOVA - E' morto stroncato da un'improvvisa patologia Remo Benzi, l'ex storico comandante dei vigili urbani di Genova "il corpo al servizio dei cittadini", come diceva sempre lui, dove era entrato da giovane e in cui aveva fatto carriera sino a diventare il Comandante, con la C maiuscola. Un corpo che negli anni ha cambiato denominazione diventando polizia locale, e anche mansioni, ma che per lui è sempre rimasto il corpo dei "cantune".

Benzi, 83 anni, grande personalità, un omone alto e robusto, come la sua voce, era a dispetto del suo fisico gentile e affabile e un po' istrione, con grande personalità: a giugno avrebbe compiuto 84 anni, da anni abitava a Castelspina, nell'alessandrino, dove è mancato in ospedale.

I funerali di Benzi si svolgeranno domani, martedì 1 marzo, alle 15 nella chiesa di Castelspina, nel basso Piemonte, come conferma con un filo di voce rotto dal pianto Flavia, una della tre figlie, l'unica che vive all'estero, a Ginevra, in Svizzera, tornata da giorni al capezzale del padre: "Papà era stato male a fine anno, ma poi era migliorato e aveva fatto Natale a casa, è peggiorato una settimana fa, ma nulla lasciava presagire che la situazione potessere precipitare sino al decesso" aggiunge.

Una morte avvenuta nell'ospedale di Alessandria che ha lasciato sole e nel dolore le tre figlie Sabrina, Rosssana e appunto Flavia e la moglie di Remo, Agostina, "Pina", distrutte anche per non essere potute rimanere al fianco del congiunto come avrebbero voluto per le restrizioni, forse anche eccessive, imposte per il covid. "Mio padre è stato il miglior papà possibile, un uomo buono e una persona onesta" dice ancora in lacrime Flavia.

Uno dei ricordi di Benzi rimasto nella mente di tutti a Genova è legato all'arresto di tre vigili finiti nel carcere di Pontedecimo per un arresto giudicato illegale avvenuto presso la sezione di Sturla, "poi la giustizia rimise le cose a posto e furono ritenuti tutti innocenti - rammenta un funzionario -. ma i poveri colleghi si fecero una settimana di carcere in isolamento. Ebbene lui in quei difficili giorni fece il leone per i suoi uomini così come i loro familiari a cui rimase sempre al fianco". "Remo era un grande uomo e un grande Comandante" conclude il funzionario.

La notizia del decesso è filtrata ieri, 27 ottobre, dai social ed è stata confermata con grande tristezza dagli agenti di turno nella centrale operativa della polizia locale di Genova del Matitone.


Una delle ultime volte che Benzi era venuto a Genova era stato nel luglio dell'anno scorso per commentare in diretta su Primocanale la notizia della morte di Lorenzo Bozano, il biondino della spider rossa che nel 1971 rapì e uccise Milena Sutter. Un tragico fatto di cronaca che ha segnato la storia di Genova. Era stato proprio grazie a una intuizione di Benzi che venne rintracciata la vettura sportiva e scoperta l'identità del rapitore.

Anche in questo ultimo appuntamento con il cronista davanti alla stazione di Brignole Benzi accettò come sempre di buon grado di mettersi a disposizione, come aveva sempre fatto anche quando era comandante, perché convinto dell'importanza di avere un rapporto schietto e trasparente con la stampa, "voi siete importanti perché informate la gente" diceva senza mai negarsi e senza mai portare rancore in caso di critiche. Davvero altri tempi.

E proprio per la sua grande generosità e le indubbie capacità di zelante e carismatico organizzatore e difensore dell'operato dei suoi uomini la figura di Benzi è rimasta legata in modo indissolubile a quella del corpo dei vigili urbani di Genova.


E a Genova era nato, nel giugno del 1938, per poi essere sfollato con la famiglia a Certaldo (Firenze) per sfuggire ai bombardamenti.

Il suo primo incarico era stato quello di comandante della sezione di Albaro, da lì fece carriera fino a divenire comandante, a Genova (da dove poi si era dimesso per dissapori con l'allora sindaco Adriano Sansa), ma anche a Bassano del Grappa, in Veneto, e a Casale Monferrato, Alessandria.

Benzi era rimasto nel cuore di tutti gli agenti della polizia locale della vecchia guardia, quelli quando ancora gli stipendi venivano pagati con un assegno e che faticano a capire la svolta che li ha portati a divenire polizia locale, quei cantunè che stavano agli incroci delle strade e di bollette ne facevano poche. Agenti che anche con il passare degli anni, e con il succedersi di altri comandanti, quando si parlava di Benzi, con un sospiro, come ad andare indietro nel tempo dicono ancora con grande affetto, "per noi il nostro comandante rimane lui, il grande Remo".

 
Per ultimo alleghiamo il testo dell'inno al Vigile Urbano scritto da Benzi, che amava comporre poesie, registrato dal coro dei Vigili Urbani di Bassano del Grappa nel 1974.

Sotto l'acqua scrosciante, al solleone
rimani tu per noi Vigile Urbano
per dare sicurezza alle persone
che attendon fiduciose la tua mano

specchio della città, serio e possente
deciso e pronto nell'intervenire,
tu fermi con la legge il prepotente,
che spesso l'innocente vuol colpire.

L'animo tuo, a volte ha la tristezza
ma compi sino in fondo quel dovere
fatto di sacrifici e d'amarezza
che sol conosce chi fa questo mestiere

il periglio ti sfiora ogni momento,
quando ti trovi al centro crocevia
oppure sulla moto a inseguimento,
di chi veloce sta fuggendo via

vento che arrossi, freddo che tormenti,
voi conoscete bene il suo valore,
ferrea figura che i tuoi sentimenti,
già non traspari, tieni dentro al cuore.

Tace il fischietto... tace ogni rumore
giunt'è la notte, stanco vegli sempre
perchè nelle famiglie stia il calore
e si riposi la faticata gente.