Tornano ad aumentare i ricorsi al Tar della Liguria nel 2024 e dato che il Tribunale amministrativo della nostra regione è sotto organico, c'è difficoltà a smaltire le pratiche. Mentre i ricorsi depositati sono stati 1208 con un aumento del 47%, quelli definiti, sui quali si è arrivati a sentenza, sono cresciuti solo del 5%.
L'aumento dei ricorsi pendenti
Di conseguenza sale anche il numero dei ricorsi pendenti, 1481, nel 2024 con un aumento del 14% rispetto all'anno prima. Un motivo è la carenza di personale che influisce come spiega il presidente del Tar Liguria Giuseppe Caruso nell'illustrare la relazione con cui ha inaugurato l'anno giudiziario 2025: "Pur avendo aumentato il numero delle decisioni rispetto all'anno passato non siamo stati in grado di assicurare il pareggio rispetto a questo abnorme incremento e c'è stato un leggero aumento delle pendenze, riusciamo però a dare risposte ancora in termini ragionevoli in un anno, un anno e 4 mesi di media".
Le controversie? Per le carte docenti e per le concessioni demaniali
Il maggior numero di controversie si è avuto in materia di concessioni demaniali: 241, contro le 75 del 2023, con un aumento del 220%. È stata affrontato molte volte il tema delle concessioni balneari ma è una questione di nicchia ad aver ingolfato la macchina della giustizia amministrativa: quello delle carte docenti. "Sembra di intuire che il ministero abbia inteso, anche una volta compreso che pure a livello europeo era richiesta l'estensione ai supplenti della carta del docente, non far nulla salvo ricorsi - spiega Caruso - Così sono iniziati quelli ai giudici ordinari del lavoro, che hanno dato ragione agli insegnanti non di ruolo. Ma per far valere quelle sentenze, i docenti si sono ritrovati a rivolgersi ai Tar per vedere eseguiti quei verdetti".
Daniela Anselmi vicepresidente della camera degli avvocati amministrativi nazionale e presidente di quella ligure sottolinea ha infine ricordato l'impegno della categoria sul controllo dell'intelligenza artificiale e della sinteticità degli atti. "Ci vogliono delle regole e poi vogliamo partecipare, cioè come avvocati dobbiamo partecipare a qualsiasi progetto che riguarda l'intelligenza artificiale, perché siamo noi che poi dobbiamo applicarlo ovviamente per fare un servizio al cittadino", spiega l'avvocato. Tra i rischi dell'ai l'utilizzo dei dati degli assistiti a cui i legali amministrativi pongono massima attenzione: "È l'utilizzo dei dati quello che ci preoccupa, fare dei format in cui noi inseriamo tutti i dati del ricorso e quindi l'utilizzo dei dati, che è uno in materia di privacy, di garanzie, che è uno dei temi ovviamente più delicati in materia di utilizzo di intelligenza artificiale".
Preoccupano poi le richieste sulla sinteticità degli atti: "Noi come giustizia amministrativa siamo sempre stati un campo sperimentale rispetto alle altre giustizie - continua Anselmi - quindi noi abbiamo già da anni delle regole che riguardano la sinteticità. Adesso però queste regole poi sono state anche mal interpretate da parte della giurisprudenza, portando ad esempio all'inammissibilità di un ricorso che superava qualche riga o qualche pagina e quindi questa è una violazione del diritto di difesa".
"Abbiamo ottenuto una norma che elimina questa cosa dell'inammissibilità, ha introdotto delle sanzioni e quindi questo da un lato ci poteva preoccupare, però era in qualche modo uno scambio, però abbiamo preteso che queste sanzioni non fossero automatiche, ma fossero applicate dal giudice tenendo conto della complessità della vicenda, della situazione eccetera, perché non è che a noi piace sempre scrivere tanto, voglio dire a volte ci sono degli argomenti particolarmente complessi che hanno bisogno di essere approfonditi perché sennò sono generici".
Nell'aula delle udienze del Tar ci sono, fra gli altri, la prefetta Cinzia Torraco, la presidente della Corte d'Appello di Genova Elisabetta Vidali, il presidente della Regione Liguria Marco Bucci e il sindaco facente funzioni di Genova Pietro Piciocchi.
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IL COMMENTO
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