
"Se siamo arrabbiati? Sapete dove è andato la sera del crollo? A cena, lui è andato a cena la sera stessa del crollo mentre io aspettavo il cadavere di mio figlio e altri erano già in obitorio. Meno male che lui dopo queste dichiarazioni è sollevato, noi il peso ce lo abbiamo. Lui è libero da sei anni, noi siamo all'ergastolo, a me non ha dato niente. Noi dei suoi soldi non sappiamo che farcene".
"Non ci interessano le sue scuse"
È lo sfogo di Paola Vicini, la mamma di Mirko, l'ultima vittima a essere ritrovata sotto le macerie del ponte Morandi, dopo le lunghissime dichiarazioni spontanee dell'ex ad di Aspi Castellucci. "Le scuse di chi? Non ci interessano nemmeno le sue scuse".
La mamma era rimasta in silenzio, insieme ai familiari di altre vittime, sino a quasi alla fine dell'intervento di Castellucci, che ha parlato per cinque ore, raccontato di essere segnato dalla tragedia, di cui si sente responsabile ma non colpevole.
Lo sfogo di una mamma all'ergastolo
Paola, che in questi sei anni ha imparato a conoscere i giornalisti uno a uno, che chiama per nome come vecchi amici, un affetto contraccambiato, spontaneo. Paola è sbottata quando ha visto che quei fotografi e quei cameraman si assiepavano in attesa dell'uscita dall'aula di Castellucci, che aveva fatto sapere attraverso i suoi innumerevoli addetti stampa, fra l'altro sempre diversi, che avrebbe parlato anche con i giornalisti, anche se poi non è stato così, visto che l'imputato si è fatto largo fra la marea di cronisti dicendo solo, "non ho niente da aggiunge a quanto detto in aula".
Paola a quel punto ha urlato guardando verso l'imputato, ma rivolgendosi al muro di giornalisti che aveva davanti, ha urlato disperata, come forse non aveva mai fatto in sei anni di lutto, una sorta di sfogo, il suo, di liberazione quello di questa donna in passato sempre gentile e delicata, leggera anche nell'esprimere il suo dolore e il suo grande amore per Mirko, il suo Mirko.
Tutti dovrebbero vergognarsi per questa storia
"Non dovete intervistarlo, quell'uomo non merita un palcoscenico, non merita niente" ha proseguito Paola, come acqua che scorre dopo avere rotto gli argini forse facendo per un attimo vacillare anche i giornalisti, che invece quell'imputato lo aspettavano per porgli le domande che nessuno in aula aveva potuto fargli, come prevedono le dichiarazioni spontanee.
Paola senza trattenere il fiato ha proseguito, urlando: "Ah, lui dopo avere parlato in aula ora è sollevato? Meno male che lui è sollevato, il peso ce lo abbiamo noi, noi siamo all'ergastolo, lui è libero da sei anni insieme ai suoi soci, e questa sarebbe la giustizia italiana, tutti dovrebbero vergognarsi di questa storia, il bonus che avrebbe dato per i nostri figli? A chi l'ha dato? A me non ha dato niente. Che lo dimostri a chi l'ha dato. Ma dei suoi soldi non sappiamo cosa farcene, le vite di nostri figli e dei nostri cari non hanno un valore. Se lui volesse parlarci? Io gli sputerei in faccia...".
IL COMMENTO
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