Cronaca

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di F.S.

SAVONA - Tutti assolti "perché il fatto non sussiste". Lo ha stabilito la sentenza della Corte di Appello di Genova che ha ribaltato quanto deciso in primo grado dal Tribunale di Savona in merito al deragliamento del treno Intercity 660 Milano-Ventimiglia a Capo Rollo di Andora, in provincia di Savona, avvenuto il 17 gennaio del 2014. A causare il deragliamento fu una frana, a bordo c'erano 200 passeggeri che insieme al mezzo rimasero in bilico sulla scogliera savonese.

Nel marzo 2020 l'inchiesta portò alla condanna di tre persone: due anni di carcere per il costruttore Damiano Bonomi e il tecnico Giovanni Bosi, 20 mesi per Franco Dagnino, ex dirigente della Ferservizi Spa. Quel giorno a crollare fu una terrazza adibita a parcheggio costruita al di sopra della ferrovia. Fin da subito la difesa ha sostenuto che a causare il cedimento sarebbe stato un evento improvviso e non prevedibile, dovuto alle precipitazioni intense avvenute nei giorni precedenti che avevano "caricato" le falde acquifere sotto il versante.

I tre, accusati di disastro ferroviario, frana e crollo colposo, hanno presentato appello ed ora è arrivata l'assoluzione con formula piena. Le motivazioni non sono ancora state rese note. Lo stesso procuratore generale ha accolto le richieste di assoluzione, sembra dunque escluso un possibile ricorso in Cassazione.

Il giorno della tragedia sfiorata sul convoglio viaggiavano circa 200 passeggeri: sulla linea ferroviaria caddero oltre 2000mc di terra e rocce. Il treno rimase in bilico sul mare, senza precipitare: rimasero feriti alcuni passeggeri, il capotreno e due macchinisti. La circolazione ferroviaria nel ponente rimase paralizzata poiché il tratto era a binario unico. Il convoglio venne rimosso poco più di un mese dopo utilizzando una chiatta.