C’è la chimica polacca che non poteva frequentare l’università, la fisica ebrea che era odiata dai nazisti, la matematica tedesca che nessuno amava, la cristallografa inglese alla quale scipparono le scoperte, la diva hollywoodiana che fu anche ingegnere militare e la teorica serba che fu messa in ombra dal marito. Sei donne che hanno aperto la strada a tante altre con la loro volontà, la loro abilità e il loro talento in un mondo dichiaratamente ostile, fatto di soli uomini. E' su di loro che Gabriella Greison, fisica scrittrice giornalista e attrice, cinque anni scrisse un libro, 'Sei donne che hanno cambiato il mondo', che ha trasformato in un monologo teatrale in scena al Teatro Sociale di Camogli mercoledì 8 marzo alle 21, non a caso nella giornata in cui si festeggiano le donne.
Sono nomi che in alcuni casi a molti non diranno molto - Lise Meitner, Emmy Noether, Marie Curie, Rosalind Franklin, Hedy Lamarr e Mileva Maric - ma ciò nonostante, tutte nate nell’arco di poco più di cinquant’anni, tra il 1867 e il 1920, hanno operato in anni cruciali di guerre terribili e avanzamenti scientifici epocali assumendo di fatto il ruolo di pioniere dando a tutti la consapevolezza da un lato che era possibile (se non addirittura necessario) dare alle donne accesso all'impresa scientifica e dall'altro che non averlo fatto per lungo tempo fu un delitto che è stato pagato a caro prezzo dalla società umana. Sei storie diverse l'una dall'altra, che parlano di riscatto forza e passione, non sempre a lieto fine, fatte di successi e di fallimenti. Ma per Gabriella Greison è proprio grazie a queste icone della scienza e al loro esempio che poi altre donne hanno fatto un po' meno fatica a imporsi e farsi largo.
'Sei donne che hanno cambiato il mondo' è rivolto anche agli studenti delle scuole che hanno già aderito numerosi alle due recite dello spettacolo inserite nel cartellone del Teatro Ragazzi, curato da Maria De Barbieri, mercoledì 8 e giovedì 9 marzo alle ore 10.30.
IL COMMENTO
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