Cultura e spettacolo

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di Stefano Rissetto

Sbarbaro, Loi, Montale. Il 2022 dell'editoria renderà omaggio ad alcune voci della poesia legate a Genova.

L'uscita più importante è l'opera omnia, nel Meridiano Mondadori "Poesie e prose" curato da Giampiero Costa e con una introduzione di Enrico Testa, di Camillo Sbarbaro, precursore e amico di Montale, una voce dissonante rispetto al suo tempo, cacciato a suo tempo dall'Arecco per aver rifiutato la tessera del fascio, in privato appassionato studioso di licheni.

A un anno dalla morte, avvenuta il 4 gennaio 2021, sempre per Mondadori torna "L'angel", il poemetto in lingua milanese di Franco Loi, nato a Genova e vissuto tra la città natale e il capoluogo lombardo, con i più svariati impieghi: contabile allo scalo merci di Lambrate, impiegato nel porto di Genova, pubblicitario alla Rinascente e addetto all'ufficio stampa Mondadori. Arrivò alla poesia soltanto attorno ai quarant'anni: "Mi ero innamorato - disse - e mi ingegnai di dar parola alle mie effusioni passionali. Questa effervescenza amorosa mi pareva poesia".

Infine Montale. Trascorso lo scorso 12 settembre il quarantennio della scomparsa, il Nobel genovese compare tra gli autori dell'antologia Mondadori che uscirà in occasione del centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini, per la cura di Roberto Galaverni. La poesia di Montale è "Lettera a Malvolio". Si trattava di una elegante risposta da "stondaio" alle accuse di scarso impegno politico rivolte da Pasolini a Montale dopo la pubblicazione di "Satura". Così Montale - che aveva perso il posto al Vieusseux per non aver preso la tessera del fascio, anche lui come Sbarbaro; che con quel "ciò che non siamo ciò che non vogliamo" aveva scolpito la lapide del vero antifascismo, ovvero l'antifascismo ai tempi del fascismo vigente - scrisse a Pasolini ribattezzandolo Malvolio, un personaggio della Dodicesima Notte di Shakespeare: "Era l'ora della focomelia concettuale e il distorto era il dritto, su ogni altro derisione e silenzio. Fu la tua ora e non è finita. Con quale agilità rimescolavi materialismo storico e pauperismo evangelico, pornografia e riscatto, nausea per l'odore di trifola, il denaro che ti giungeva".

Di recente, dalla pubblicazione del carteggio privato tra Montale e Maria Luisa Spaziani, ceduto da quest'ultima al Fondo Corti di Pavia, sono emerse osservazioni velenose del letterato genovese su Pasolini, in merito all'orientamento sessuale, così come su altri personaggi come Sandro Penna e Giovanni Testori. Proprio la presunta avversione per gli omosessuali di Montale fu al centro di un grottesco equivoco datato 2008. La poesia "Ripenso il tuo sorriso ed è per me un'acqua limpida", compresa nella raccolta "Ossi di seppia", era stata infatti proposta come traccia per il tema di italiano agli studenti dell'esame di maturità. Agli studenti si chiedeva di analizzare il testo alla luce del "ruolo salvifico e consolatorio svolto dalla figura femminile". Peccato che Montale avesse scritto e dedicato la poesia al ballerino russo Boris Kniaseff.