Cultura e spettacolo

Ha vinto ‘Anatomie d’un chute’ dì Justine Triet
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di Dario Vassallo

La 76esima edizione del Festival di Cannes si è conclusa con l’assegnazione della Palma d’oro (a sorpresa) ad ‘Anatomie d’un chute’ della francese Justine Triet, la storia di una donna che affronta la morte sospetta del marito e il conseguente processo che la vede imputata di omicidio.  Un legal thriller che strizza l’occhio ad Hitchcock restandogli molto lontano. Non un brutto film ma sono stati altri a farmi battere il cuore.

È la seconda volta nel giro di due anni che il premio resta in Francia nelle mani di una donna, dopo Julie Ducournau (quest’annoin giuria) che nel 2021 aveva vinto con (il pessimo) ‘Titane’. Volendo fare i maligni, con due film francesi premiati (batte bandiera transalpina anche ‘La passion de Dodin Bouffant’ con Juliette Binoche di Tran Ahn Hung), si potrebbe dire che il presidente della giuria Rubén Ostlund abbia pagato il suo debito di riconoscenza al Festival che (immeritatamente) gli ha fattovincere due Palme d’oro, non fosse che il film di Triet mi sembra lontano dal suo mondo e dal suo cinema, così classico nella struttura e senza guizzi particolari, da pensare che la decisione gli sia stata in qualche modo imposta dagli altri membri della giuria.

I miei preferiti (nell’ordine Kaurismaki, Wenders, Kore-eda e Ceylan) hanno portato a casa in un modo o nell’altro solo premi minori. Meglio che niente. Infine, da sottolineare come nonostante la presenza massiccia di tre film in concorso l’Italia resti a mani vuote: il nostro cinema evidentemente non è performante all’estero e su questo qualche domanda bisognerebbe porsela.

Ecco il palmares

Palma d’oro  Anatomie d’un chute di Justine Triet

Grand prix The zone of interest di Jonathan Glazer

Premio per la regia  La passion de Dodin Bouffant  di Trần Anh Hùng

Miglior attore  Koji Hakusho (Perfect days di Wim Wenders)

Miglior attrice   Merve Dizdar (About Dry Grasses di Nuri Bilge Ceylan)

Premio della giuria  Fallen leaves di Aki Kaurismaki

Premio per la sceneggiatura  Sakamoto Yuji (Monster di Kore-eda Hirokazu)

Camera d’or (migliore opera prima in tutte le sezioni del Festival) ‘Inside the yellow cocoon shell’ di Thien An Pham, film presentato nella ‘Quinzaine des cineastes’