Cultura e spettacolo

A Porta Siberia le riproduzioni di quello che scoprì nel 1922 l'archeologo Howard Carter
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di Dario Vassallo

Tutankhamon è il più famoso tra i faraoni egizi la cui fama è dovuta soprattutto al fatto che la sua tomba venne ritrovata dall'archeologo Howard Carter il 4 novembre 1922 praticamente intatta, piena di oggetti meravigliosi e preziosissimi. Cosa straordinaria visto che le tombe di faraoni scoperte in precedenza erano quasi sempre spoglie perché le ricchezze che contenevano erano state derubate nei secoli e disperse. Adesso le meraviglie rinvenute da Carter si possono ammirare a Porta Siberia nella mostra “Tutankhamon: la tomba, il tesoro, la maledizione”, che arriva a Genova dopo aver viaggiato in America e in gran parte d'Europa con le sue 200 riproduzioni dei più importanti reperti ritrovati.

“Sono tutte repliche fedeli – spiega il curatore Giacomo Cantini - . Sappiamo che il tesoro di Tutankhamon adesso sta per essere presentato al Grand Egyptian Museum di Giza e chiaramente i pezzi originali non viaggeranno più per il mondo per cui è un'occasione unica per vedere in una cornice ricreata ad hoc tutto quello che scoprì Carter. Ciò che colpisce è la ricchezza e la bellezza di questi manufatti artigianali che sono stati ricreati con gli stessi materiali del tempo e ci fanno capire le capacità da artigiani che avevano gli egizi più di 4000 anni fa. In fondo, il nostro obiettivo è risvegliare l'interesse dei visitatori su questa grande civiltà”.

Il percorso parte dalle origini della dinastia del faraone per proseguire con la scoperta della tomba e delle tre stanze principali in cui era strutturata: l'anticamera, la camera funeraria e quella in cui era contenuto il tesoro. Tra le tante meraviglie il trono d'oro, il carro da guerra, i sarcofagi, i vasi canopi e la famosa maschera aurea. Lo spettatore potrà vivere inoltre un’ulteriore esperienza nella speciale sezione dedicata alla mummificazione dove conoscerà le fasi dell’imbalsamazione approfondendo le tecniche di questa antica scienza. Al termine del percorso spazio anche alla realtà virtuale: indossando un visore ognuno potrà entrare nella Tomba e osservare con i propri occhi le “cose meravigliose” che apparvero davanti ad Howard Carter.

“La mostra è interessantissima – afferma Mauro Ferrando, presidente di Porto Antico -. Le ricostruzioni sono perfette ma voglio sottolineare che la storicità di Porta Siberia si sposa perfettamente con l'allestimento e con questi reperti che sono veri pezzi da museo, riproduzioni bellissime. E' uno spazio unico e raro in una città come Genova che deve essere sfruttato anche e soprattutto per queste tipologie di eventi ed esposizioni”.