Cultura e spettacolo

4 minuti e 31 secondi di lettura
di a.p.
Il centro di Pordenone

Delusione per La Spezia e Savona, sarà Pordenone in Friuli Venezia Giulia la città Capitale della Cultura italiana 2027. Ad annunciarlo è stato in diretta il ministro della Cultura Alessandro Giuli nel corso della cerimonia ufficiale che si è svolta a Roma. Oltre alle due città liguri (Savona e La Spezia) c'erano in lizza anche Alberobello (Puglia)Aliano (Basilicata)Brindisi (Puglia)Gallipoli (Puglia)Pompei (Campania),  Reggio Calabria (Calabria) e Sant'Andrea di Conza (Campania). Nel 2025 la capitale della Cultura è Agrigento in Sicilia mentre nel 2026 sarà L'Aquila in Abruzzo. 

La motivazione della scelta

La giuria ha premiato il progetto portato dalla città del Nord Est che ha puntato sulla "valorizzazione culturale e l'innovazione e aspetto con intreccio tra valorizzazione del patrimonio storico, cinema e cultura diffusa e sostenibile capace di attrarre un pubblico ampio e diversificato. Particolarmente apprezzato anche il sistema museale e l'interazione con l'Università e le associazioni. Un progetto che mira a coinvolgere anche i giovani anche sotto un profilo attivo. Per questi motivi la scelta della giuria è avvenuta all'unanimità". Per tutte le altre città la giuria ha richiesto comunque un riconoscimento per tutte le altre finaliste, in modo da renderle partecipe dell'evento e almeno utile per coprire le spese affrontate per portare avanti la candidatura. 

Il sindaco di Savona: "Comunque molto felici del lavoro fatto"

"Congratulazioni a Pordenone che avrà l'onore di rappresentare il Paese come Capitale della cultura nel 2027. A loro diamo fin d'ora la nostra disponibilità per qualsiasi forma di collaborazione potranno ritenere utile. Noi siamo comunque molto felici del lavoro fatto che ci ha portato anche ad ambire alla vittoria, cosa che all'inizio del percorso sembrava impossibile". Lo ha detto il sindaco di Savona Marco Russo all'esito della nomina di Pordenone a Capitale italiana della Cultura 2027. "Se guardiamo indietro, a due anni fa, quando siamo partiti, ci rendiamo conto dell'incredibile cammino che Savona ha compiuto: progressivamente ha compreso l'importanza del progetto, ci ha creduto, ha presentato moltissime proposte, si è sentita partecipe e alla fine orgogliosa - ha detto -. Recuperare l'orgoglio è un passaggio fondamentale, premessa essenziale per raggiungere i più grandi traguardi. Ma anche coltivare una nuova ambizione è importantissimo, perché significa capire che possiamo osare e sappiamo misurarci con i grandi temi contemporanei. Il messaggio deve essere che "a Savona si può", che possiamo innovare e sappiamo porci sfide importanti. Quindi ora ripartiamo, abbiamo un dossier fortissimo che indica la "Rotta" e che rappresenta, finalmente, un progetto comune di tutto il territorio e che si proietta in tutto il Nord Ovest - ha concluso -. Avere un progetto comune è una vera rivoluzione per noi che da sempre lamentiamo una dispersione delle energie. Come abbiamo sempre detto, noi vogliamo comunque realizzare i progetti che abbiamo indicato per completare la transizione per una nuova identità territoriale. Oggi sappiamo che è possibile, perché non solo abbiamo il progetto ma abbiamo anche le capacità, l'entusiasmo e quel senso di comunità e di orgoglio che sono ingredienti indispensabili".

Il sindaco della Spezia: "Abbiamo risvegliato una coscienza e un orgoglio della nostra storia"

"Le mie più sincere congratulazioni alla Città di Pordenone, Capitale Italiana della Cultura 2027, e alla Giuria per il lavoro svolto". Così Pierluigi Peracchini, sindaco della Spezia, città che aveva presentato la propria candidatura a Capitale della cultura 2027, all'esito della proclamazione della città di Pordenone. "Alla Spezia non coglievo tanta passione e partecipazione collettiva, al di là delle compagini politiche, dall'estate 2020 quando lo Spezia Calcio ha raggiunto la serie A - ha detto Peracchini -. In questi mesi siamo stati sommersi da tantissimi messaggi di sostegno a questa straordinaria avventura che, per quanto mi riguarda, come avevo promesso, non finisce qui. Abbiamo risvegliato una coscienza e un orgoglio della nostra storia e della nostra identità rimasti sopiti per troppi anni di indolenza dettata da una politica che nelle potenzialità culturali spezzine, e non solo, non ci ha mai scommesso sul serio. Nelle prossime settimane saremo al lavoro convocando tutti coloro che hanno partecipato alla costruzione del dossier, e che ringrazierò anche personalmente, per tracciare una road map dei progetti che sicuramente realizzeremo con un cronoprogramma e un piano finanziario sostenibile. Per quanto mi riguarda, il sogno continua e nel frattempo, ne coltiviamo un altro: La Spezia è infatti stata inserita nella prestigiosa fase internazionale della candidatura a "Città Creativa Unesco per il Design", distinguendosi per il suo spirito innovativo e resiliente, in cui design e creatività non sono semplicemente tratti caratteristici, ma rappresentano l'essenza stessa della sua identità. La nautica e il design nautico sono elementi distintivi del Made in Italy e il legame della città con il design affonda le sue radici in una tradizione secolare, che nasce nell'arte dei maestri d'ascia e si intreccia con le attività dell'Arsenale Marittimo Militare, dell'industria del mobile e del design d'interni e la nostra città gioca da sempre un ruolo di primo piano in questo settore. Questa storia antica, che ha segnato il corso della nostra vita, ha portato La Spezia a essere un importante distretto di design nautico di rilevanza globale e l'ingresso nella Rete delle Città Creative Unesco, che auspichiamo fortemente, rafforzerebbe ulteriormente la presenza dell'Italia nel mondo del design, un settore in cui il nostro Paese è un'eccellenza universalmente riconosciuta, e affermerebbe il ruolo centrale che la creatività e il design svolgono per La Spezia, quali motori di uno sviluppo sempre più sostenibile"

 

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