Cultura e spettacolo

Ripreso lo spettacolo dopo l'interruzione di mezz'ora grazie all'ingresso di Riccardo Massi del secondo cast. Álvarez: "Troppo fumo", Orazi: "La défaillance è iniziata ben prima"
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di Silvia Isola

GENOVA - Prima con sorpresa al Teatro Carlo Felice, "Manon Lescaut" si è interrotta dopo dieci minuti dall'apertura del sipario perché il tenore Marcelo Álvarez ha lasciato improvvisamente il palco. A suo dire, a metterlo in difficoltà è stato il fumo dalla locomotiva presente in scena, ma a giocargli un brutto tiro è stata probabilmente l'emozione e la forma fisica. 

"La défaillance del tenore Marcelo Alvarez durante la prima di Manon Lescaut per la regia di Davide Livermore è intervenuta all'inizio dello spettacolo ben prima dei limitati effetti scenici, realizzati sul fondo della scena, in occasione dell'ingresso della locomotiva", ha commentato il sovrintendente del teatro Carlo Felice di Genova Claudio Orazi. "Peraltro i medesimi effetti erano stati ampiamente provati durante tutte le fasi della produzione". Ad accorgersi della forma non ottimale del co protagonista è stata anche la platea, fin dalla prima entrata in scena. 

Il pubblico lo ha salutato comunque tra gli applausi, ma a rivestire i panni di Renato Des Grieux, dopo una ventina di minuti di pausa, è stato Riccardo Massi del secondo cast, che è entrato a voce fredda per consentire allo spettacolo di continuare. The show must go on, nonostante la sorpresa del pubblico per l'accaduto, condivisa anche sui social. "Stupisce il comportamento dì un tenore di esperienza internazionale il quale avrebbe potuto semplicemente e comprensibile per la direzione del Teatro e per tutto il pubblico dichiarare con sincerità di non sentirsi bene e congedarsi con dignità dalla scena", ha aggiunto Orazi, ringraziando Riccardo Massi la cui presenza era già stata prevista in sala che prontamente dopo aver scaldato la voce è entrato in scena ed ha permesso che lo spettacolo riprendesse dall'inizio. Il Teatro Carlo Felice nel ringraziare tutti gli artisti della produzione, l'orchestra, il coro e i tecnici oltre che il pubblico si scusa per l'incidente intervenuto".

Un pubblico per la serata della prima era numeroso: oltre 1700 biglietti staccati, tra abbonati affezionati e i giovani delle scuole e dell'università. Ma non è mancato il calore e la comprensione in platea, accompagnata da un lecito interrogativo sui motivi dell'abbandono del palco di Álvarez. Adesso per le prossime recite, la presenza del tenore argentino dovrà essere confermata in base alle sue volontà. In passato, avvenimenti di questo tipo avvenivano molto più di frequente di quanto si possa immaginare, oggi una sostituzione in corsa appare una singolarità. Il teatro, intanto, prosegue da programma: sabato alle 15 era previsto Francesco Pio Galasso, mentre domenica alle 15 ritornerà Riccardo Massi. 

Archiviato l'incidente, è piaciuto l'allestimento che stringe l'occhio ai più giovani, legando i teatri di Napoli, Barcellona e Valencia con la città di Genova in una coproduzione internazionale. L'opera porta la firma di Davide Livermore, mentre sul podio c'è l'appena nominato direttore emerito Donato Renzetti. La rilettura proposta sposta il luogo della morte di Manon dall'inesistente deserto della Louisiana alla reale Ellis Island, l'isola davanti a New York che, aperta proprio nel 1892 (l'anno prima del debutto dell'opera pucciniana), ha costituto il punto di accesso fino al 1954 dei tanti emigrati europei nel nuovo continente. Vicende sul palco e dietro le quinte a parte, il pubblico ha apprezzato la rappresentazione pucciniana che mancava da Genova da oltre 14 anni.

 

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