Politica

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di Stefano Rissetto

Toti e Brugnaro, ognuno per la sua strada, l'avventura comune di "Coraggio Italia" è ormai alle spalle perfino nei dettagli tecnici e anche lo stesso partito "fucsia" (tale il colore del simbolo) perde consistenza parlamentare. La formazione fondata dal governatore della Liguria e dal sindaco di Venezia il 26 maggio 2021 (a livello di gruppo parlamentare alla Camera) e divenuta partito vero e proprio il successivo 14 luglio, è infatti scesa alla Camera sotto i 20 deputati e quindi perde il rango di gruppo autonomo, costringendo gli aderenti residui a entrare nel Misto.

Si tratta di un evento con ogni probabilità connesso all'uscita di Luigi Di Maio dal M5S, mossa che sembrerebbe aver attirato le attenzioni del sindaco di Milano Giuseppe Sala, nella prospettiva della costruzione di una nuova formazione centrista.

L'implosione del pianeta pentastellato, in termini di astrofisica un collasso in stella nana e quindi in buco nero, nel gergo politico dovrebbe produrre un ennesimo rimescolamento in prospettiva neocentrista e draghiana. Alcuni retroscenisti - forse ignari che da tempo Toti ha fatto un passo in altra direzione, lanciando "Italia al Centro" - hanno preso a tratteggiare scenari che tuttora accomunano i due cofondatori del movimento appena scomparso dal Parlamento.

Così Toti è costretto a ricordare, con una nota ufficiale del suo partito, di aver da tempo distinto il proprio percorso politico da quello del sindaco di Venezia. "In merito alle ricostruzioni che continuano a susseguirsi, precisiamo - si legge nel documento - che il presidente Giovanni Toti e il partito da lui guidato, 'Italia al Centro', sono da tempo del tutto estranei a 'Coraggio Italia' di Luigi Brugnaro. Lo scioglimento del gruppo parlamentare alla Camera e le evoluzioni che si attendono per i prossimi giorni in Senato fanno venir meno anche l'ultima residua coabitazione tecnica tra i due soggetti, che hanno totale reciproca estraneità politica. Le scelte parlamentari e non solo delle prossime ore renderanno ancora più evidente tale circostanza e la distanza fra gli indirizzi politici dei due movimenti".

Lo stesso Toti preannuncia la possibile costituzione di un gruppo autonomo: "I deputati di Italia al centro confluiranno con un pezzo di deputati maggioritario rispetto all'ex gruppo di Coraggio Italia in una componente che porterà esponenti di Italia al centro e anche di altre sigle di altri amici che si sono messi insieme. Credo - dice il fondatore di Italia al Centro - che sarà una componente che supererà agevolmente il numero di 10, credo 11 o 12 persone, mentre un pezzo resteranno legati a Coraggio Italia".

"Abbiamo creduto a questa esperienza - conclude Toti - ma evidentemente non è stata sufficiente a tenere tutti insieme. Noi siamo usciti da Coraggio Italia da molto tempo, quindi le vicende relative a Coraggio Italia non ci interessano che come vicini di casa e anche possibili compagni di avventure nel prossimo futuro. Noi ci costituiremo in componente. Abbiamo in Senato una componente da nove e ci auguriamo di arrivare a 10 per costituire un gruppo. Noi cerchiamo di dare un contributo al governo Draghi per quanto possibile cercando di dare tutte le idee che servono per una buona prossima legislatura perché il vero tema non è come viene chiuso questo parlamento, che mi pare piuttosto scalcinato, ma soprattutto come facciamo i prossimi cinque anni che saranno quelli decisivi del Pnrr".