GENOVA - "Siamo stati accusati dall'opposizione di voler approvare un decreto ad hoc contro i così detti rave, come se il nostro Governo, in piena crisi energetica e con la guerra alle porte dell'Europa, non avesse cose più urgenti a cui pensare". Così il senatore ligure Gianni Berrino durante la discussione generale sul decreto legge Rave, ancora al centro della polemica.
Il senatore di Fratelli d'Italia ha sottolineato quello che da tempo viene sostenuto dalla destra: "La nostra volontà era, ed è, non permettere che in Italia esistano zone franche dove la legalità è sospesa e vogliamo tutelare, da una parte, quelle migliaia di imprenditori che per organizzare un evento devono ovviare ad una serie infinita di doveri e norme, quando chi organizza rave non deve badare alla minima regola di sicurezza, igienica e fiscale, infatti vorrei chiedere ai sostenitori dei pos della sinistra come facciano a non chiedersi come mai durante quelle feste non sia possibile effettuare pagamenti elettronici, ma dall'altra vogliamo anche respingere con forza un modello di gioventù assolutamente sbagliato".
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"Per tutti gli scorsi 10 anni non è stato fatto nulla in questo senso - continua -, e per i giovani in generale, ma il nostro governo è diverso, noi ci impegneremo a costruire una nazione dove nessuno si senta ai margini e nel segno della legalità daremo ai nostri ragazzi luoghi di aggregazione sani".
IL COMMENTO
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