Politica

Chiaramonte: "Credo inoltre che la nostra crisi sia sempre un po' strumentalizzata. È vero che abbiamo perso ma bisogna rielaborare e affrontare le future sfide"
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di Giorgia Fabiocchi

GENOVA - Un'analisi del voto che ha radici lontane, che non può partire dagli ultimi mesi di "svolta" chiamata e voluta da Elly Schlein. Anche nei circoli del Partito democratico il pensiero che aleggia è quello di un lungo percorso a ritroso, fatto di errori e falli, che non può non essere sottovalutato, a partire dalle troppe anime e correnti presenti all'interno. 

"Io credo che queste ultime elezioni, avvenute nei comuni medio piccoli, hanno avuto un risvolto al voto molto legato alle questioni territoriali - commenta Gianluca Chiaramonte, segretario dem del circolo di San Fruttuoso -. Si è voluto votare i candidati per empatia oppure i candidati uscenti che sono stati rafforzati per il secondo mandato. Credo inoltre che la nostra crisi sia sempre un po' strumentalizzata. È vero che abbiamo perso ma bisogna rielaborare e affrontare le future sfide". 

Il Pd che fatica a comunicare, in un'era sempre più social e bulimica di notizie. Così la racconta il segretario del circolo di San Fruttuoso Chiaramonte. "Il nostro è un problema di comunicazione, ma non credo che si sia perso il radicamento. Le persone sono qui e non scappano, la base sul territorio esiste ma non si riesce a far arrivare all'esterno, come le nostre proposte, che non escono nel modo corretto. Stiamo quindi cercando di rimediare con eventi e dibattiti che coinvolgeranno sia cittadini che iscritti".

Per farlo, e per interagire nel modo migliore, il circolo di San Fruttuoso organizzerà dibattiti e incontri. Quello che di certo non manca, nel Pd, è la tensione, spesso costante, che è stata la causa di molte fratture. "Nel nostro circolo ha vinto Elly Schlein, sia nella prima fase che alle Primarie. Ha vinto e convinto la sua proposta politica e il suo messaggio, virtuoso e di apertura all'esterno".

Però alle prossime sfide Schlein sarà chiamata a fare risultato.

Sì certo, ma il giudizio lo rimanderei da qui a un anno, quando ci saranno prima le Europee e poi le Regionali in Liguria nel 2025. Lì sì che potremo confrontarci sui temi politici di base. E siamo chiamati a ripartire.

 

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