Politica

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di Stefano Rissetto

Giovanni Toti non vede alternative per il Colle a Mario Draghi o Pierferdinando Casini. "Credo che a questo punto sia difficile trovare un nome fuori dalla coppia Casini-Draghi".

"Tutti i partiti - spiega Toti - al loro interno sono divisi, a partire dal mio, tra queste due ipotesi. Al momento ci sono due conflitti in corso: il primo e' antropologico, tra l'homo 'draghianus', quello che ama l'azione, l'impresa, la modernità e l'homo 'casinianus', piu' legato ai riti della prima Repubblica. Quindi c'e' un secondo conflitto direi "istituzionale" tutto sommato simile, tra i "governativi", quelli come i governatori e i ministri che amano il rapporto con il potere esecutivo, e i "parlamentaristi", coloro i quali amano la discussione, il confronto, il dialogo".

"Domani bisogna scegliere, ci sono tante personalità in campo, tutte pregevoli, scegliamo quella su cui i partiti sono più d'accordo e votiamo, altrimenti me ne torno a casa e mi chiamano quando hanno deciso perché ho da lavorare. Non bisogna essere semplificatori né populisti, il minuetto della democrazia prevede anche questo ma c'è un limite, considerando anche - conclude - che siamo in una pandemia".