GENOVA - Il presidente della Liguria Giovanni Toti si smarca dalla corrente di pensiero di molti colleghi, ritenendo la candidatura dei leader politici alle Europee un percorso naturale, che si è visto spesso negli anni. "Si sono sempre candidati, rappresentano un simbolo del loro partito, sono una motivazione per i loro militanti, francamente non trovo nulla di strano che si candidino, Berlusconi si è sempre candidato in tutti i collegi" ribadisce il governatore ligure.
"Ricordo che io mi candidai capolista nel collegio Nord Ovest con Forza Italia solo perché Silvio Berlusconi in quel momento era incandidabile per la famosa sentenza che ebbe dal tribunale, allora decidemmo di candidarci io, Tajani, Fitto e una serie di figure del partito che cercavano di prendere indegnamente il suo posto. Ma Berlusconi quando ha potuto, si è sempre candidato, come hanno fatto altri leader politici" incalza Giovanni Toti.
Secondo l'ex forzista la decisione di correre in Europa, che in queste settimane ha aperto un folto dibattito da destra a sinistra, con le potenziali candidature in tutti i collegi della premier Giorgia Meloni e della segretaria del Pd Elly Schlein, è una scelta di partito. "Io ritengo che non ci sia nulla di male a candidare i leader, l'elettore comprende che si tratta di una candidatura-bandiera del partito e non certamente che la Meloni lascerà Palazzo Chigi per fare l'eurodeputato, o Salvini lascerà il ministero delle Infrastrutture, così come Tajani quello degli Esteri.
Il presidente Toti, che in Liguria si giocherà la partita di un possibile terzo mandato, non ritiene la candidatura dei big nazionali una "pubblicità ingannevole, ma solo un processo abbastanza naturale".
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