Politica

In piazza presenti la deputata Ghio, il segretario D'Angelo e l'eurodeputato Benifei che ha commentato: "Non potevo non esserci"
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di Giorgia Fabiocchi

GENOVA - È l'associazione Genova che Osa a fare la prima mossa, organizzando una manifestazione per chiedere le dimissioni del presidente di Regione Liguria Giovanni Toti, attualmente agli arresti domiciliari perché coinvolto nella maxi inchiesta per corruzione e voto di scambio. Il governatore ligure è stato arrestato martedì mattina, prelevato in un hotel di Sanremo, con lui sono finiti agli arresti anche il suo capo di gabinetto Cozzani, l'imprenditore Spinelli, mentre direttamente in carcere è stato portato l'ad (sospeso) di Iren Signorini, ex presidente dell'AdSP del mar Ligure occidentale. 

"Siamo in questa piazza, qui in De Ferrari, per manifestare contro mafia e corruzione" spiegano gli organizzatori. Circa trecento le persone presenti. Le loro parole sono accompagnate dai cartelli, alcuni con la scritta "Toti dimettiti" o "No alla mafia in Liguria". "Chiediamo le dimissioni di Toti perché quanto è accaduto, nella nostra Liguria, è scandaloso e non accettiamo di restare a guardare" proseguono. Sotto la sede di Regione Liguria, a pochi passi dagli uffici del presidente Toti e della sua giunta, è presente la politica genovese e ligure di centrosinistra.

In piazza, presenti alcuni esponenti del Partito Democratico, dalla deputata Valentina Ghio al segretario provinciale di Genova Simone D'Angelo, passando per alcuni consiglieri comunali e liguri. Non solo i dem, ma anche altri partiti come la lista rossoverde e Linea Condivisa. La richiesta del centrosinistra, dal Pd al Mov5s, è quella di dimissioni da parte del presidente Giovanni Toti, traghettando poi il voto anticipato, che potrebbe essere fissato per il prossimo autunno.  

Presente anche l'eurodeputato del Pd, candidato per le elezioni dell'8 e 9 giugno, Brando Benifei, in città per un altro evento ma che ha ritenuto "giusto fare un passo in piazza De Ferrari". "Non possiamo tenere la regione ostaggio di una situazione insostenibile. Non si può avere una giunta con il presidente ai domiciliari e con un vicepresidente che deve barcamenarsi con una maggioranza che dovrà rispondere politicamente alle questione che stanno emergendo. Questa è solo l'ultima di una serie di vicende che mette la parola fine all'era Toti" ha commentato Benifei.

 

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