Al nostro articolo sulle parole del consigliere regionale Ferruccio Sansa (LEGGI QUI) ha risposto anche il senatore del Partito democratico Lorenzo Basso.
"I parlamentari e gli amministratori hanno il dovere di comunicare con i cittadini parlando direttamente con le persone, ascoltando le loro preoccupazioni, confrontandosi con loro e quando possibile entrando nelle loro case attraverso la televisione che rappresenta ancora uno dei principale mezzi di informazione nelle fasce più anziane della popolazione.
Per questo motivo sono convinto che, se la priorità di un parlamentare resti sempre il lavoro di ascolto delle esigenze del territorio e quello di lavoro quotidiano nelle sedi istituzionali per incidere concretamente sulle politiche, sia altrettanto importante utilizzare tutti i mezzi a nostra disposizione per comunicare con le persone quanto si sta facendo in ogni mezzo di comunicazione che offra questa opportunità.
Come vostro ospite televisivo, in qualità di Senatore ligure del Partito Democratico, ho avuto spesso l’occasione di comunicare a migliaia di liguri il lavoro svolto in Senato dal mio partito e di confrontarmi con i miei avversari politici nelle vostre trasmissioni. A volte il dibattito è stato dialogante e informativo, in altre vi è stato uno scontro acceso come avvenuto spesso con il sindaco Bucci - ricordo in particolare quello sul progetto del Tunnel subportuale - o con l’ex presidente dell’autorità portuale sulla funesta ipotesi di collocazione dei depositi chimici a Ponte Somalia o ancora con diversi armatori dove sostenevo la necessità dell’elettrificazione delle banchine per fermare l’inquinamento dovuto ai funi delle navi in porto.
In particolare voglio riconoscere lo spazio che Primocanale ha sempre dato alle mie denunce e battaglie contro le gravi carenze delle autostradali liguri, anche quando tutte le amministrazioni locali avevano dimenticato le gravi responsabilità di quei soggetti economici, forse proprio a seguito di quel loro discutibile “accordo di ristoro” per favorire il tunnel subportuale.
Con il suo staff di giornaliste e giornalisti e con il suo team di tecnici e collaboratori, Primocanale ha rappresentato senza dubbio un riferimento non solo durante le grandi emergenze (tutti ricordiamo gli speciali durante le alluvioni o i tragici giorni che seguirono il crollo del Ponte Morandi) ma una fonte di informazioni costante e un luogo di dibattito sulle grandi questioni della nostra regione. Per queste ragioni, anche quando non condivido molte loro scelte editoriali, reputo che serva rispetto verso le giornaliste e giornalisti di Primocanale che lavorano con professionalità e competenza per permettere un’informazione a servizio dei cittadini.
Lo stesso vale per gli tutti i giornalisti di tutti i media liguri con cui interagisco quotidianamente. Credo che chi ricopre ruoli istituzionali debba essere presente, dove è possibile, per dare voce alle proprie idee e confrontarsi apertamente.
Ciò che considero un pericolo democratico non è confrontarsi con giornalisti che possano fare domande scomode o linee editoriali che non si condividono ma la comunicazione unidirezionale, quella dove non ci sono giornalisti né domande, quella che tanto piace alla destra come dimostrano i videomessaggi della premier Meloni. Tutti ricordiamo il videomessaggio senza contraddittorio al termine del Consiglio dei Ministri del 1 maggio 2023 su temi fondamentali come la sicurezza del lavoro.
Quel modello, tipico dei social media, in cui si raccolgono solo follower che condividono e amplificano le stesse opinioni, favorisce la polarizzazione e incita tifoserie anziché promuovere il dibattito e il pensiero critico. Gli spazi, dove è possibile un confronto reale, sono invece cruciali per mantenere vivo il dibattito democratico.
Pertanto, ritengo fondamentale continuare a partecipare attivamente a programmi televisivi, radiofonici e ad altre piattaforme dove esiste un confronto diretto e aperto, mediato dalla professionalità dei giornalisti. Solo così possiamo assicurare che le idee vengano discusse e valutate criticamente, contribuendo a una società più informata e consapevole".
*Senatore Lorenzo Basso
Vicepresidente dell’8a Commissione del Senato*
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