GENOVA - C'era un clima da fine lavori in Consiglio Regionale nel primo dei due giorni dedicati al bilancio, non solo per l'imminente pausa estiva: tra il serio e il faceto i consiglieri nei corridoi si scambiano addii e abbracci e si fanno domande sul futuro dopo le possibili dimissioni del presidente (sospeso) di Regione Giovanni Toti, che a sentir parlare i consiglieri sembrano imminenti anche se lo slittamento del vertice di maggioranza inizialmente previsto per venerdì fa pensare che servirà ancora un po' di tempo, in attesa che venga fissato l'incontro tra Toti e Salvini che sembra essere quello decisivo.
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Oggi la discussione si è concentrata sul rendiconto, ovvero la risultanza dell'anno passato, il 2023. Domani il voto sull'assestamento, che serve appunto ad assestare i valori del bilancio 2024 approvato a dicembre con le risultanze del rendiconto e incrementare le entrate con quanto è arrivato nel corso del 2024 e quindi non era ancora iscritto a bilancio; poi toccherà al Defr (Documento di economia e finanza regionale) per il triennio 2025-2027.
I consiglieri di minoranza nelle loro relazioni sul bilancio hanno tutti parlato di una manovra che ha il sapore della fine di un'esperienza politica. "Stiamo discutendo in un momento crepuscolare, c'è un'aria da ultimi giorni di scuola" chiosa il consigliere del Pd Enrico Ioculano, vicepresidente della commissione di Bilancio, che concentra le sue critiche alla maggioranza sulla sanità con un "disavanzo registrato di 73 milioni di euro, che aumenteranno nel 2024 più che triplicandosi (si parla di 230 milioni di euro, ndr) senza aver realizzato nessun nuovo ospedale e con 1 miliardo circa di finanziamenti fermi solo per Erzelli, Felettino e Arma di Taggia". Per Ioculano "va fatta una riflessione su come mettere le mani sull'organizzazione sanitaria per far sì che vengano erogati i servizi alla popolazione ligure e che il debito venga governato, perché oggi non lo è" ma i soldi erogati dal piano nazionale "sono già stati assorbiti per il rinnovo dei contratti e per l'aumento delle spese, quindi non sono soldi in più: chi farà il prossimo bilancio dovrà dirci se aumenterà l'irpef o taglierà i servizi".
Ma c'è anche un'accusa politica: "Riteniamo che nelle considerazioni che sta facendo il centrodestra per andare al voto c'è anche quella di evitare di predisporre il bilancio 2024 - dichiara - perché la situazione è particolarmente difficile".
La presidente della commissione Bilancio, la totiana Lilli Lauro, ha parlato invece di una manovra frutto di un "lavoro certosino di una maggioranza compatta" che guarda "ai bisogni dei cittadini", e sottolinea come si tratti della prima manovra fatta senza "l'assessore al Bilancio, il presidente Toti, ma ringrazio il presidente ad interim Piana per il lavoro svolto".
Poi i numeri: "I residui attivi alla chiusura dell'esercizio ammontano a 2 miliardi e 249 e il risultato di amministrazione 2023 è di 695 milioni e 900 mila euro - spiega Lauro -. Rispetto alla variazione allo stato di previsione dell'entrata del bilancio 2024 questa viene aumentata complessivamente di 81 milioni e 323 mila euro di cui le entrate maggiori di natura discrezionale ammontano a 123 milioni e 528 mila euro mentre le entrate di natura discrezionale sono aumentate di 197 milioni e 608 mila euro". Sulla sanità l'obiettivo è appianare il debito: "Credo ci riusciremo e vogliamo ridurre le liste d'attesa ma servono investimenti. Aspettiamo soldi da Roma come tante regioni ma il futuro è appianare il debito della sanità, è una priorità".
Lauro poi ricorda i nuovi investimenti effettuati per rafforzare la varie missioni tra cui "i servizi socio-sanitari, la competitività, ordine pubblico e sicurezza, tutela e valorizzazione di beni e delle attività culturali attività, politiche giovanili dello sport e tempo libero missione, trasporti e diritto alla mobilità trasporto, diritti sociali, politiche sociali e famiglie".
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