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Pd, Mov5s, Lc, Ls, Azione e Avs: "Impegno comune è quello di arrivare, in condivisione con i vertici nazionali, alla definizione del candidato alla presidenza nei tempi più brevi, in modo da rafforzare la costruzione della coalizione e delle sue proposte"
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GENOVA – Temperature roventi all'esterno, con 40 gradi percepiti, aria condizionata all'interno, che calmiera i bollenti spiriti politichesi. Così il centrosinistra versione campo quasi extralarge, si è dato appuntamento nella sede del Partito Democratico, per dare ufficialmente il via a una nuova stagione che dovrà passare dalla campagna elettorale. Obiettivo: Regionali autunno 2024. Tutti presente, tranne uno, quell'Italia Viva che sta attraversando un vero e proprio travaglio interiore, tra la presa di posizione del leader Matteo Renzi di volere stare con il centrosinistra, la perplessità di alcuni esponenti del partito stesso, e la diffidenza dei potenziali alleati (in primis Mov5s e Avs). Sullo sfondo ci sono tutti coloro che hanno preso parte all'oramai ex consiglio regionale (Pd, M5s, Lc, Ls, Azione) con l'aggiunta di Alleanza Verdi e Sinistra.

"Durante l'incontro alla presenza dei consiglieri di Regione Liguria si è manifestata la volontà di continuare a lavorare su un programma di alternativa, a partire da quanto ha caratterizzato l'impegno di questi anni sui temi maggiormente trascurati dalla destra" si legge nella nota congiunta firmata dai partiti. Diversi i temi che dovranno essere al centro del programma elettorale del campo progressista: dalla sanità pubblica alla difesa dell'ambiente passando per la restituzione di una partecipazione democratica, fino ad arrivare alla trasparenza della politica. "Sarà inoltre un percorso che vedrà il coinvolgimento del rilancio di nuove politiche del lavoro, di un piano per far fronte all'emergenza abitativa, di una rinnovata stagione di politiche industriali e della difesa e dell'estensione dei diritti civili oggi intaccati da una destra sempre più regressiva" aggiungono dal centrosinistra. Dalla sede di via XX Settembre parlano di un confronto costruttivo, volto a rilanciare il lavoro già fatto in precedenza, allargando e includendo un percorso partecipativo ampio.

Tradotto: serviranno le proposte dei partiti e dei movimenti, e di tutti coloro che "reputano necessaria la costruzione di un'alternativa alla destra per la Liguria". Aprire il più possibile, è questo il monito che arriva soprattutto dal Partito Democratico, che vorrebbe includere nell'alleanza anche Italia Viva ma che dovrà confrontarsi, schiettamente, con le resistenze degli altri partiti. "L'alleanza che si candiderà alla guida della regione dovrà affrontare le sue ragioni nei contenuti programmatici e nella chiarezza della proposta" sottolineano i partiti di opposizione. E ultimo, solo in ordine di tempo, lo squillo sulla scelta del candidato progressista. "Impegno comune è quello di arrivare, in condivisione con i vertici nazionali, alla definizione del candidato alla presidenza nei tempi più brevi, in modo da rafforzare la costruzione della coalizione e delle sue proposte" ribadiscono da via XX Settembre. Insomma, il disco verde per Andrea Orlando, candidato in pectore, non è arrivato, ma dai corridoi delle sedi del centrosinistra trasuda ottimismo per tempi e modi che consentano di fare sintesi intorno all'ex ministro del Lavoro.

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