Politica

Poniamo il tema di una patrimoniale per finanziare la sanità pubblica
2 minuti e 51 secondi di lettura

E' ormai iniziato il conto alla rovescia per le prossime elezioni regionali del 27 e 28 ottobre. Tra i nove candidati alla presidenza c'è anche Giuseppe Ferrando, Partito Comunista dei Lavoratori. Partiamo dalla domanda di rito: perché ha deciso di partecipare? “La mia non è una candidatura di carattere personale ma al servizio di un partito che ha un programma molto preciso che si rivolge ai lavoratori, alle lavoratrici, ai precari, ai disoccupati e a quella maggioranza della società che da trent'anni a questa parte subisce il peso delle politiche dominanti gestite dal centrodestra e dal centrosinistra”.

Quindi per voi Bucci e Orlando sono due facce della stessa medaglia? “No, non sono la stessa cosa, potremmo dire per alcuni aspetti che sono il peggio e il meno peggio ma se il confronto si polarizza tra il peggio e il meno peggio normalmente vince il peggio. Questa è la storia italiana degli ultimi trent'anni in cui ogni volta si è invocato il voto al centrosinistra per battere la destra. Poi il centrosinistra al governo ha fatto le politiche del padronato contro la propria base sociale e il risultato è che Meloni governa l'Italia e che l'Italia ha il governo più a destra della storia repubblicana e forse il più a destra fra i principali Paesi europei. Noi siamo contro questo governo ma mi faccia aggiungere una cosa: Orlando è stato ministro negli ultimi dieci anni dei governi Renzi, Letta, Gentiloni e Draghi e ha condiviso le responsabilità politiche di questi governi che nel loro insieme hanno massacrato la sanità”.

Quali sono i punti principali punti del vostro programma? “Riguardano le tematiche del territorio ma tutte riconducibili ad una più generale prospettiva anticapitalistica. Faccio l'esempio più emblematico: la sanità. Il nostro programma sulla sanità è esattamente il rovesciamento delle politiche che sono state fatte negli ultimi trent'anni da Burlando prima e poi peggio dai Toti: vogliamo ripubblicizzare quello che è stato privatizzato e reinternalizzare quello che è stato esternalizzato con un grande piano di assunzioni di personale medico e paramedico. Però però se si vuole investire nella sanità pubblica bisogna fare scelte radicali, occorre superare la sanità privata, la salute è un bene pubblico e il profitto non deve entrarci. Occorre raddoppiare l'investimento nella sanità pubblica prendendo i soldi là dove sono facendo sì che paghi chi non ha mai pagato: per questo poniamo il tema di una patrimoniale sulle grandi fortune, una tassa del 10% sul 10% più ricco libererebbe complessivamente qualcosa come 400 miliardi che potrebbero essere destinati, tra le altre cose, anche e innanzitutto per la sanità pubblica”.

Tema infrastrutture. La vostra posizione sulle grandi opere? “Noi rivendichiamo una grande opera prioritaria in tutta la Liguria: il risanamento idrogeologico del territorio e la manutenzione di tutte le strutture e infrastrutture attualmente esistenti. Siamo nella regione del Morandi che dà esattamente la misura di cosa significa nel capitalismo la gestione delle opere pubbliche. Siamo per una logica totalmente alternativa: le opere pubbliche devono essere sotto il controllo pubblico”.

Per concludere, perché votare Marco Ferrando e di conseguenza Partito comunista dei lavoratori? “Perché siamo una sinistra che non tradisce e che non si è mai compromessa nelle politiche padronali contro le ragioni del lavoro perché persegue un'alternativa di società, perché vogliamo che al governo non ci vadano più armatori e terminalisti, quelli che pagano nelle cene elettorali i loro rappresentanti politici di riferimento. Ci vadano invece i rappresentanti del mondo del lavoro”.