Politica

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di Matteo Angeli

Da anni ormai nel porto di Genova è in atto una guerra serrata per la conquista di spazi vitali sulle banchine. L'inchiesta del maggio scorso aveva solamente rimesso in luce una lotta a colpi di milioni di euro che va avanti almeno dal 2008 (quando si saldò il patto azionario tra Psa e Sech) e che sembra destinata a non fermarsi in tempi brevi. 

Lo scalo genovese resta tra i primissimi del Mediterraneo ma non è nelle condizioni di perdere tempo dietro a liti, ricorsi e gelosie tipiche della nostra città. "Serve una visione del domani, spetta alla comunità portuale di Genova e Savona decidere se vuole essere un porto aperto alle grandi sfide, alle scommesse e agli investimenti o che vive di rendita di quello che ha, ma questo è rischioso perché nessuno può sapere cosa sarà il domani". Venerdì durante l'incontro a palazzo San Giorgio con gli operatori, il viceministro Edoardo Rixi è stato molto chiaro e a tratti anche duro commentando anche il continuo rinvio della nomina del nuovo presidente.

"Volete sapere perché sono 19 mesi che il porto di Genova continua a essere commissariato? Perché nello scalo c’è ancora un clima conflittuale e il Governo ha scelto di lasciare ai loro posti i due commissari. Se c’è un clima sereno si può fare una nomina serena, se il clima è conflittuale servono elementi che garantiscano la massima chiarezza e condivisione su ogni singolo atto. L’unica cosa che non posso rischiare è che si blocchi tutto il processo, che si chiuda lo scalo per dei contenziosi. L'aumento degli organici è importantissimo ma devo avere la certezza che l'occupazione nei prossimi anni aumenti e non diminuisca. I grandi armatori di livello mondiale decidono dove collocare il loro traffico e in funzione di questo cambia la prospettiva del porto. Mi auguro che si chiuda questa pagina e che si torni a parlare di futuro. Voglio un porto che cresca, che si inizi a parlare del piano di assunzioni, dell’aumento dell’organico e di tutto quello che e necessario affinché sia sempre più importante insieme a quello di Savona".

 

Il nuovo presidente

"Tra qualche settimana speriamo di avere la condivisione del nuovo presidente, e auspico che gli operatori portuali accolgano questo presidente in un clima di armonia. Serve un porto dove gli operatori siano più contenti a far crescere un sistema in armonia, piuttosto che farsi contenziosi legali che bloccano la crescita".

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