GENOVA-Grande attesa per l’esito della gara per realizzare la nuova diga foranea di Genova. La settimana che si sta per aprire sarà cruciale per il futuro dello scalo genovese, e non solo, visto che il 30 giugno si saprà se e chi si è candidato per realizzare l’opera in questa prima fase (il valore dell’appalto è di oltre 900 milioni di euro).
Due i grandi gruppi che dovrebbero essere interessati all’opera che, una volta realizzata nel 2026 (se tutto andrà bene) consentirà al porto di Genova di poter raccogliere le grandi navi che ormai già circolano nei mari di tutto il mondo e di poter consentire le evoluzioni cioè le manovre, in tutta sicurezza oltre che a creare altre migliaia di posti di lavoro nello scalo del capoluogo ligure.
Proprio l’altro giorno Aldo Spinelli, uno dei più forti sostenitori della realizzazione dell’opera, ha dichiarato: “porterà altri 40 50.000 posti di lavoro, se non venisse realizzata sarebbe una figuraccia per Genova che mai come in questo periodo avuto tanti fondi a disposizione per confermarsi primo porto del Mediterraneo e battere la concorrenza di Rotterdam che con eguali dimensioni cittadine fa molti più traffici di noi”.
Intanto dal governo pare arrivino segnali positivi sulla possibilità di adeguate in corso d’opera i conti, in virtù degli extracosti delle materie prime derivanti dalla guerra in Ucraina.
IL COMMENTO
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