GENOVA - Intervista a 360 gradi al commendatore Aldo Spinelli che tocca i temi più caldi del porto di Genova, dalla nuova diga foranea, ai riempimenti desiderati e attesi, alle voci di una sua vendita delle società.
Partiamo dalla nuova diga foranea, dopo le contestazioni dell'associazione dei costruttori Ance che ha posto l'accento sulla necessita di adeguare la gara ai nuovi costi delle materie prime, con il rischio, diversamente, che nessuno si presenti e che ci siano ricorsi.
"L’opera deve essere fatta - sostiene Aldo Spinelli - poi in corso d’opera ci devono essere gli adeguamenti, visto che le materie prime, a causa della guerra, stanno subendo aumenti pazzeschi. E' chiaro che i costruttori giustamente si devono tutelare perché oggi tutte le materie prime hanno subito un aumento del 30-40%, ma la gara deve partire immediatamente, altrimenti sarebbero solo scuse. Ricordiamo che l'opera porterà nuovi 40-50mila posti di lavoro e il porto di Genova alla sua centralità nel Mediterraneo. La città non ha mai avuto tanti fondi come oggi da spendere, è un'occasione da non perdere ma so che il presidente Signorini, Toti e Bucci lavorano per questo".
Sui tombamenti richiesti all'Autorità portuale:
"Devono partire immediatamente i tombamenti delle banchine perchè ci hanno tolto in questi anni 62.000 m², dal riempimento di calata Bettolo, dalla Derna altri 12.000 metri, e altri tolti dalle concessioni che noi avevamo, per aiutare, chiaramente, dopo il crollo del ponte Morandi. Abbiamo dovuto sacrificare tutte queste aree quindi è giusto che l’Autorità portuale trovi con i riempimenti gli spazi per restituirceli: partendo dal tombamento di calata Concenter, (con la liberazione da parte nostra del Rubattino ponente per Msc) poi ci sarà la fase 2 che dovrebbe riguardare o calata Giaccone o calata Ignazio Inglese e questo è un bene anche per la città perché il Comune di Genova mi risulta che abbia 200.000 m³ di terra da sistemare, quindi verrebbero liberate anche le aree occupate da tutta la terra che ha prodotto il crollo del ponte Morandi e quindi sarebbe un bene doppio e un risparmio doppio per la città".
Voci di vendita delle sue società, con la possibile formazione di un grande terminal lineare a Sampierdarena con Msc?
"Assolutamente no, Aponte avrà il suo terminal e Spinelli avrà il suo terminal, sono due concessioni completamente distinte. Una volta che partirà la diga e i riempimenti siamo già d’accordo che al terminal Rinfuse, fra 8-9-10 anni, ci saranno due terminal contenitori e traghetti .Noi non vendiamo assolutamente: i fondi hanno l’obbligo di vendere entro il 2024, è chiaro che si stiano dando da fare ma per il 45%, non per la nostra maggioranza. E abbiamo ottenuto che chi subentrerà dovrà avere il nostro benestare. Non credo che Msc voglia comprare quel 45% perchè Aponte ha i suoi traffici e noi i nostri, quindi saranno due concessioni ben distinte e separate, questo l'ho concordato con il dottor Aponte, siamo in perfetto accordo".
IL COMMENTO
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