Porto e trasporti

Fari puntati anche sui collegamenti
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di Elisabetta Biancalani

 

GENOVA - “Avere la bacchetta magica, vedere il piano regolatore preparato pronto e magari eseguito in pochi anni”. Questo il principale desiderata del presidente dei terminalisti genovesi Beppe Costa. 

Ma quale deve essere il cambiamento per voi fondamentale nel nuovo piano regolatore portuale?

“Ovviamente la diga è un punto fondamentale e anche le opere di infrastrutturazione a terra, che vuol dire ferrovie e autostrade e strade di collegamento anche infra-portuali”.

Che cosa ne pensate di un porto in linea, qualcuno dice solo contenitori, qualcuno dice no è giusto mantenere un aspetto multimerce a Sampierdarena?

“Direi che il porto è in linea per definizione, quindi abbiamo poco spazio a terra e dobbiamo conquistarlo a mare, perchè senza spazi non si riescono a sbarcare le navi, ovviamente sono dell’idea che è meglio avere più prodotti e non solo contenitori, ma anche altre merci. Non è obbligatorio averle tutte perché non c’è un porto che abbia tutto, ma è importante anche la parte delle persone, cioè i traffici croceristici, i traghetti e le autostrade del mare, non scordiamoci di questo aspetto.

A proposito di crociere come vedo l’ipotesi di un terminal crociere al SECH, che andrebbe traslato a Prà con una riempimento?

“Senza entrare ovviamente in termini economici e finanziari direi che potrebbe essere un’ottima idea perché lo dico da tempo, proprio perché si chiude così il bacino del porto vecchio di Sampierdarena in questa maniera e lo stesso terminal Bettolo potrebbe avere qualche area in più, visto che oggi sarebbe un po’ ristretto. Ovviamente dando spazio al Sech nel migliore dei modi e nei tempi corretti”.