Porto e trasporti

Seconda puntata dell'inchiesta di Primocanale sull'opera in tre fasi
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di Elisabetta Biancalani

GENOVA - Seconda puntata della nostra inchiesta sul ribaltamento a mare di Fincantieri a Genova Sestri Ponente, che consentirà al cantiere di lavorare su navi più grandi e avrà riflessi anche sulla città. Oggi sentiamo la Cisl.

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"L’azienda finalmente dopo un lunghissimo percorso che è durato anni ha confermato nei fatti, perché i lavori sono partiti, che l’opera di ammodernamento e allargamento e messa in competizione rispetto agli altri stabilimento e del cantiere di Sestri ci sarà, con un esborso anche importante dal punto di vista economico. E noi siamo assolutamente contenti di questo perché in larga parte il futuro del cantiere dipende anche da quest’opera, non solo il anzi non solo il futuro del cantiere, visto che è un volano economico per tutto il distretto industriale, per tutta la cittadinanza e  aggiungerei per la città di Genova" è il commento di Fabio Carbonaro, segretario regionale della Fim Cisl. 

 

 

 

"Oggi ci sono circa 900 dipendenti diretti, ma siamo di nuovo cresciuti dopo la crisi del 2010 quindi ci sono state tante assunzioni di giovani e questo è un dato importante. Grazie ad un carico di lavoro che è stato mantenuto nonostante la crisi del Covid". Con il ribaltamento a mare si stima un aumento di circa 30-50% di occuoazione".

"Ci sarà la possibilità molto importante,di incominciare a costruire delle navi che siano in grado di competere con il mercato attuale, quindi un prodotto che oggi non riusciamo a costruire per gli spazi ridotti - spiega Christian Romeo, Rsu-Rlas della Fincantieri - c’è la possibilità di crescere e di fare navi più grosse".