Porto e trasporti

Previsto un rincaro di Aspi del 1.34%, dopo il 2% di gennaio
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di Elisabetta Biancalani

 GENOVA - Forse qualcuno lo ha dimenticato ma, nel caso, rinfreschiamo la memoria: a luglio aumenteranno di nuovo i pedaggi della rete autostradale gestita da Aspi, Autostrade, compresa la Liguria, nella morsa dei cantieri a partire dal 2018, perché c’è voluto purtroppo il crollo del ponte Morandi e il tributo di 43 vittime perché Autostrade si degnasse di iniziare a fare lavori sulla tratta, omessi per diverso tempo, tanto da arrivare a far collassare un ponte sotto i colpi dell’incuria in alcuni casi consapevole (sta emergendo dalle carte del processo). E lo Stato che avrebbe dovuto controllare, negli anni, che Il concessionario di un bene di interesse pubblico facesse quello che avrebbe dovuto fare, cioè tutelare la sicurezza di chi viaggia, a fronte dei pedaggi pagati, che cosa ha fatto? Su questo c’è un processo in corso che stabilirà le responsabilità.

Ma torniamo all’aumento tariffario del primo luglio. I pedaggi di Aspi erano bloccati dal 2018 e il primo gennaio del 2023 sono aumentati del 2%, in tutta Italia, dove gestisce circa il 50% delle tratte dell’intera penisola. Ma la seconda mazzata è in arrivo, un altro 1.34% dal primo luglio, per un totale di 3.34%. Anche in Liguria, eh sì, anche in Liguria dove pochissimi sono i km a doppia o tripla corsia (vien da ridere a dire tripla corsia, un sogno) dove si viaggia per la maggior parte in corsia unica o carreggiata unica a doppio senso di marcia in uno snervante e pericoloso slalom tra paletti di ogni genere, cartelli, indicatori luminosi, dove le code sono all’ordine del giorno, dove basta un furgone in panne e provocare code anche di 10 km, come l’altro giorno sulla A12, in due direzioni visto che si è a carreggiata unica. Dove si arriva a fare dei frontali. Dove i tempi di percorrenza sono incalcolabili. Ma si possono chiamare autostrade quelle liguri? Che giustifichino il pagamento di un pedaggio e non solo, due aumenti di pedaggio in un anno? Ebbene succederà. Di nuovo, a luglio.

La domanda è: ha senso in Liguria che Aspi faccia pagare il pedaggio tanto quanto in una regione dove si viaggia a due o a tre corsie e magari c’è pure quella di emergenza? Ha senso far pagare tanto uguale a una regione dove si va a 130 km orari e non a 60 come nella maggior parte della rete ligure, per la maggior parte in area cantiere? Ha senso o no laddove i tempi di percorrenza sono spesso lunghissimi? Dove la notte trovi intere tratte chiuse? O magari in Liguria non si dovrebbe pagare proprio nulla finché le condizioni sono queste?

Aspi ha visto a fine anno l’ok al suo piano economico-finanziario che prevede 21,5 miliardi di investimenti in dieci anni: 7 miliardi in manutenzioni e 14,5 miliardi in nuove opere. Tra le nuove opere finanziate: la Gronda di Genova (oltre 4 miliardi).
Tante belle cifre, che paiono così lontane dalla miseria quotidiana dei liguri e di chiunque si trovi a viaggiare in Liguria.