Porto e trasporti

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di Elisabetta Biancalani

GENOVA - Il porto di Genova, al centro di investimenti epocali come la nuova diga, i riempimenti, il tunnel subportuale, è entrato pesantemente dentro alla maxi inchiesta che sta coinvolgendo e sconvolgendo la Liguria. C'entra prima di tutto per i nomi eccellenti del mondo marittimo coinvolti: Paolo Emilio Signorini, ex presidente dell'Autorità portuale di Genova e Savona, che è stato arrestato con le accuse di corruzione per l'esercizio della funzione e per atti contrati al dovere d'ufficio, Aldo Spinelli, presidente dell'omonimo gruppo e con attività immobiliari (ai domiciliari) accusato di corruzione nei confronti di Signorini e del presidente della Regione Giovanni Toti, suo figlio Roberto Spinelli (per lui la misura interdittiva del divieto temporaneo di esercitare l'attività imprenditoriale e professionale) accusato di corruzione nei confronti del presidente Toti, e Mauro Vianello, presidente di Ente Bacini e detentore della maggioranza della Santa Barbara, i "fuochisti (per lui divieto di esercizio dell'attività imprenditoriale) accusato di corruzione nei confronti di Paolo Emilio Signorini. 

In questa vicenda, per quanto riguarda il porto di Genova, torna il costante tormentone che affligge lo scalo: la carenza di spazi, la fame imprenditoriale di aree su cui investire e operare per accogliere i traffici che bussano costantemente alla porta. Quante volte, Aldo Spinelli, nelle nostre interviste, ha lamentato la carenza di metri quadrati preziosi. E proprio questo punto sarebbe al centro di una delle accuse a carico dell'imprenditore ultra ottantenne, che ha fatto la storia del porto di Genova.

Si legge nel comunicato della Procura della Repubblica, che a Toti si contesta di avere accettato da Aldo Spinelli e Roberto Spinelli le promesse di vari finanziamenti e ricevuto complessivamente 74.100 euro a fronte dell’impegno - di “trovare una soluzione” per la trasformazione della spiaggia libera di Punta Dell’Olmo da “libera” a “privata”, - di agevolare l’ter di una pratica edilizia relativa al complesso immobiliare di Punta Dell’Olmo di interesse di Aldo Spinelli e Roberto Spinelli e pendente presso gli uffici regionali - di velocizzare e approvare la pratica di rinnovo per trent’anni della concessione del Terminal Rinfuse alla TERMINAL RINFUSE GENOVA S.r.l. (controllata al 55% dalla SPINELLI S.r.l.) pendente innanzi al Comitato di Gestione dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, approvata il 2.12.2021 - di assegnare a Spinelli gli spazi portuali ex Carbonile ITAR e Carbonile Levante (assegnazione avvenuta rispettivamente in data 7.6.22 e in data 19.12.22), - di assegnare a Spinelli un’area demaniale in uso al concessionario Società Autostrade (ASPI) - di agevolare l’imprenditore nella pratica del “tombamento” di Calata Concenter (approvata dal Comitato di Gestione in data 29.7.2022).

A Paolo Emilio Signorini viene contestato anche di aver ricevuto da Mauro Vianello, a fronte di un provvedimento che disponeva l’aumento della tariffa oraria per le prestazioni del servizio integrativo della Società Santa Barbara S.r.l., la disponibilità di un’autovettura di proprietà di Vianello per raggiungere e rientrare da Montecarlo nelle date rispettivamente del 15 e del 18 aprile 2022, il pagamento della fattura dell’importo di € 6.600,00 emessa a favore di Paolo Emilio Signorini dall’impresa incaricata dell’organizzazione del banchetto nuziale della figlia di Signorini. 

A Paolo Emilio Signorini viene anche contestato di avere accettato da Aldo Spinelli utilità ed altre promesse di utilità a fronte dell’impegno - di accelerare la calendarizzazione della pratica in Comitato di Gestione (da lui presieduto) di rinnovo della concessione del Terminal Rinfuse alla TERMINAL RINFUSE GENOVA S.r.l. (controllata al 55% dalla SPINELLI S.r.l.) e per aver rinnovato la suddetta concessione per trent’anni, - di favorire Aldo Spinelli nella concessione di ulteriori spazi portuali nei rimanenti tre anni del suo mandato presso l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, e in particolare nella concessione delle aree Enel (ex Carbonile) e nella pratica del “tombamento” di Calata Concenter, - di consentire ad Aldo Spinelli un’occupazione abusiva dell’area dell’ex Carbonile lato levante Nord e Sud in assenza di un titolo legittimante.

 

CHE COSA SUCCEDE ORA IN PORTO?

Che cosa può succedere ora? Gli atti oggetto dell'indagine, quindi la concessione trentennale del Terminal Rinfuse, la concessione delle aree Enel (ex Carbonile) il “tombamento” di Calata Concenter e l'occupazione abusiva dell’area dell’ex Carbonile lato levante Nord e Sud in assenza di un titolo legittimante, decadono? Si devono rimettere a gara? Si riaprono i giochi? Idem per aumento della tariffa oraria per le prestazioni del servizio integrativo della Società Santa Barbara? Tempi prematuri per avere risposte - dicono gli esperti - per capire quali saranno le mosse dell'Autorità portuale, potrebbe esserci anche ricorso di altri soggetti terzi interessati alle aree oggetto dell'indagine. 

Il commissario dell'Autorità portuale Paolo Piacenza, che sta "ospitando" negli uffici dell'ente la Guardia di Finanza, non commenta, Spediporto non commenta, l'ammiraglio Piero Pellizzari, all'estero, non commenta, silenzio anche da parte di Assagenti.