Porto e trasporti

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di Matteo Cantile

GENOVA - “Lascio un'associazione in buona salute, ringiovanita, forte”: Paolo Pessina, presidente uscente di Assagenti, l'associazione degli agenti marittimi genovesi, ha presidiato oggi la sua ultima assemblea pubblica a palazzo della Borsa. Da domani il manager cambierà incarico e, anche se non è ancora il momento delle ufficialità, il suo prestigio resterà immutato, sarà anzi accresciuto da un ruolo di importante rilievo nazionale.

“Siamo partiti quattro anni fa con il Covid – ricorda Pessina – e non sapevamo cosa ci avrebbe prospettato il futuro. Abbiamo lavorato tantissimo su alcune linee generali, tra le altre i bilanci che sono in perfetto ordine, abbiamo cambiato il segretario generale dando nuova linfa all'associazione. Poi abbiamo organizzato lo scorso anno il dinner dei record, il summer party dei giovani che è diventato ormai un appuntamento fisso, insomma riconsegno un'Assagenti giovane e competitiva”:

Ora Pessina assumerà un incarico nazionale mentre l'associazione genovese sarà guidata da un manager di Msc. Le attuali difficoltà del porto di Genova, commissariato da un militare dopo le dimissioni di Piacenza, coinvolto in una maxi inchiesta giudiziaria e nel mezzo di una importante trasformazione, non preoccupano il presidente uscente: “Io sono sempre ottimista e vedo il bicchiere mezzo pieno. Credo che si debba superare quello che definisco il momento dell'emotività, della sensazionalità delle notizie. Occorre, in questi momenti, avere sempre l'obiettivo di portare avanti il proprio lavoro in maniera seria e determinata: in particolare – è convinto Pessina – dobbiamo aiutare le istituzioni a portare a termine le opere infrastrutturali che sono fondamentali per la nostra città”.

“Nei momenti di incertezza - conclude il presidente di Assagenti – è normale che nei momenti di incertezza tutti cerchino di arroccarsi e di difendere posizioni che a volte non hanno senso. Quindi credo che noi tutti, la compagnia unica, i lavoratori, gli imprenditori, dobbiamo continuare a lavorare assieme. Non abbiamo mai avuto nella storia del nostro porto un periodo come quello degli ultimi anni in cui tutte le associazioni andavano d'accordo, non c'era nessuna conflittualità. Io credo quindi che non ci debba spaventare nulla e dobbiamo continuare su questa strada più determinati di prima, tutti insieme come abbiamo fatto fino adesso”.