Porto e trasporti

Ventanni sciagurati che hanno mandanti ed esecutori, che ancora oggi ritengono di poter giocare con la pelle dei lavoratori e dell’utenza
1 minuto e 48 secondi di lettura
di Alessandra Boero

Lo stato in cui versa trasporto pubblico della provincia di Imperia, gestito dalla Riviera Trasporti, è in pessimo stato e i sindacati sono pronti ad attivare le procedura di raffreddamento lunedì o al più tardi martedì.

" Puntiamo il dito - dichiarano -  sul gravissimo stato di crisi emergenziale che è presente in Riviera Trasporti e che sta portando a continui episodi di violenza verbale e fisica, mettendo a serio rischio l’incolumità del personale. Da non dimenticare i continui attacchi ricevuti sui vari social dai coraggiosi leoni da tastiera, che sbagliano la mira per le loro parole pesanti ed offensive, e non si rivolgono nelle sedi opportune per fare le proprie ragioni. Basta così non si può più continuare. Tutto il personale, viaggiante, operaio ed impiegatizio stremato, ha subìto le decisioni politiche e ribadiamo politiche che hanno distrutto l’azienda fiore all’occhiello della provincia fino ai primi anni 2000.

Vent'anni sciagurati - proseguono - che hanno mandanti ed esecutori, che ancora oggi ritengono di poter giocare con la pelle dei lavoratori e dell’utenza, lasciando che le manchevolezze trovino sfogo nelle piazze e sulle fermate. A giorni attiveremo le procedure di raffreddamento perché aver ancora prorogato l’iter di affidamento e non aver incrementato ad oggi il corrispettivo chilometrico, ha di fatto azzerato le prospettive che i lavoratori hanno perseguito come obiettivo e questo rende non appetibile il posto di lavoro in Rt.  Stanno scappando anche i dipendenti più longevi, spaventati giustamente dalla precarietà.

Bisogna ripensare ai contratti, alle carenti retribuzioni alle condizioni generali  invece di pensare di modificarle nuovamente in negativo."

I sindacati preannunciano infine un'estate calda e " chiedendo perdono all’utenza ricordiamo a tutti che il personale è totalmente innocente e invitiamo a rivolgersi a chi prende le decisioni dimenticandosi di cosa sia un servizio sociale, impegnato a realizzare progetti che poco si sposano con le esigenze della popolazione. I servizi - concludono - si pagano il giusto, i dipendenti si pagano il giusto, il diritto alla mobilità non si deve garantire solo quando il sindacato proclama uno sciopero, ma tutti i giorni e le garanzie le devono dare le istituzioni mettendoci i denari subito, veri e non immateriali o immobili.

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