Sanità

Costi aumentati del 72% a livello nazionale
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di Tiziana Oberti

GENOVA - "Servono più risorse per la sanità da parte del Governo, con il caro bollette le necessità sono ulteriormente peggiorate". Il neo assessore regionale alla sanità Angelo Gratarola parteciperà tra qualche giorno alla Conferenza Stato Regioni e sulle richieste più urgenti per la Liguria non ha dubbi.

"Il punto è avere a disposizione risorse sufficienti a garantire le maggiori necessità che già si conoscevano - spiega a Primocanale - ma anche il maggior costo dell'energia".

"Bisogna modificare il fondo, se questo non accadrà verso l'integrazione sarà molto difficile rispondere a tutte le esigenze"


"Alla base di questa richiesta c'è anche la situazione della Liguria regione di anziani e quindi spesso svantaggiata - sottolinea Gratarola - i pazienti ultrasessantacinquenni sono quelli che vanno incontro a necessità maggiori rispetto a quelli più giovani e quindi hanno dei costi maggiori sia in termini di ricoveri che di gestione farmacologica e non solo delle loro cronicità e delle loro comorbilità".


Secondo la Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso) la stima di aumento della bolletta energetica per le aziende sanitarie, che all'inizio dell'anno era stimato del 30%, ora si è innalzato a oltre il 70% con rincari al nord del 62%, al centro del 66% e al sud del 96%.


Intanto negli ultimi giorni si sta concretizzando una nuova contesa tra Nord e Sud sulla distribuzione di fondi per la sanità. Il governo Draghi, infatti, ha messo a disposizione un fondo da 1,6 miliardi per consentire alle Regioni di far fronte ai maggiori costi dovuti al rincaro delle bollette energetiche (luce e gas) negli ospedali. Nella commissione salute della Conferenza Stato Regioni se ne parla ma non si trova la quadra sui criteri di distribuzione.

Nessuna struttura sanitaria può essere paragonata a un ente locale: in un ospedale non si possono spegnere le luci o non si può abbassare il riscaldamento o stoppare grandi macchine, il rischio concreto quindi è quello dover rinunciare a una serie di investimenti programmati.

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