Sanità

"Al San Martino - denuncia Balleari di Fratelli d'Italia - quelle full time passeranno da 28 a 18". Presentata una interrogazione in Consiglio regionale
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di Davide Lentini

GENOVA - In Liguria scoppia il caso ostetriche: molti ospedali sono in sofferenza e sono numerosi i reparti che hanno bisogno di nuovo personale, a cominciare del San Martino di Genova. Attualmente nel più importante nosocomio ligure ci sono 28 turniste full time, assegnate ai reparti di Ostetricia e Ginecologia, ma dal 1’ dicembre diminuiranno notevolmente a causa del normale turn over: al lavoro resteranno 18 turniste full time, 3 part time, 1 universitaria turnista part time e 2 turniste.

"Una situazione che è un potenziale rischio per la salute delle donne – denuncia Stefano Balleari, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale – Basti pensare che ad oggi i parti al San Martino sono stati 1472, un numero importante". Il problema si concretizza anche in un’altra veste: spesso gli infermieri sono costretti a svolgere mansioni che sarebbero a carico delle ostetriche. Con un aumento di personale, si potrebbe liberare un numero notevole di infermieri, necessari in altri reparti.

Per questo Balleari ha presentato una interrogazione in Consiglio, con la quale chiede all’assessore alla sanità, Angelo Gratarola, "una strategia di assunzioni". "La sanità ligure gode di un assessore competente – dice Balleari – che conosce in prima persona le problematiche del personale e delle strutture. Sono convinto che accoglierà benevolmente la mia richiesta e si attiverà per trovare una soluzione alla carenza di ostetriche che oggi la Liguria affronta".

Interpellato da Primocanale, lo stesso Gratarola conferma: "Sono d'accordo nell'approccio che ritiene questa figura professionale strategica e settoriale perché abbraccia tutto il settore ostetrico ed è capace di prendersi in carico di tutto quel percorso che va dalla donna gravida fino all'espletamento del parto e della fase post partum. La richiesta – assicura l’assessore – sarà sicuramente presa in considerazione nell'ambito delle professioni sanitarie da potenziare".