Dopo le voci sulla possibile adozione, nel pomeriggio è arrivata l'ufficialità: a partire da lunedì 6 dicembre entrerà in vigore il Super Green pass, certificazione valida solo per chi ha deciso di vaccinarsi o per chi è risultato positivo ed è guarito dal Covid-19. La decisione è arrivata dal Consiglio dei Ministri dopo l'incontro che si è tenuto oggi a Palazzo Chigi con le Regione, le Province, i Comuni ed i rappresentanti dell'Esecutivo, dopo la cabina di regia del Governo sulle nuove regole anti-Covid legate al Green pass e sull'estensione dell'obbligo vaccinale.
Durante la conferenza stampa successiva alla riunione, ha parlato il ministro della Salute Roberto Speranza evidenziando quali sono i provvedimenti attuati nel nuovo decreto legge: "Sono quattro gli ambiti d'intervento in cui si muove questo decreto legge: il primo è l'estensione dell'obbligo vaccinale per le categorie non sanitarie ma che operano nel comparto della salute, per le forze dell'ordine, per i militari e per tutto il personale scolastico. L'obbligo riguarda anche la somministrazione della terza dose o del richiamo nel caso di chi ha fatto il vaccino monodose Johnson & Johnson. Il secondo ambito riguarda l'estensione dell'utilizzo del Green pass negli alberghi, per il trasporto ferroviario regionale e interregionale, e per il trasporto pubblico locale. Introduciamo l'obbligo anche negli spogliatoi di tutte le attività sportive. Inoltre il Green pass, che aveva una durata di 12 mesi, da ora avrà una durata idonea di 9 mesi."
"Il terzo ambito - prosegue il ministro Speranza - riguarda l'introduzione del rafforzamento del Green pass: le condizioni per le quali sarà possibile ottenere la certificazione saranno la vaccinazione e la guarigione dalla malattia, escludendo così l'ottenimento dopo il tampone. Inoltre, nell'eventuale passaggio di colore in una regione, in base agli indici di ospedalizzazioni e contagi, eviteremo restrizioni per le persone che sono vaccinate. Il quarto e ultimo ambito riguarda i controlli: essi verranno intensificati in tutti i luoghi in cui è previsto il possesso del green pass, ed i comitati di sicurezza per l'ordine pubblico costruiranno piani per i controlli con relazioni settimanali al ministero degli Interni."
"Dal primo dicembre allargheremo la platea anagrafica della dose di richiamo: dal primo dicembre sarà possibile prenotare la dose richiamo anche per la popolazione che rientra nella fascia d'età superiore ai 18 anni. Il primo passaggio è l'approvazione di Ema del vaccino Pfizer per i bambini nella dose ridotta. Già nella giornata di domani o entro questa settimana. Poi Aifa si pronuncerà con un parere allineato a Ema e poi aspettiamo la consegna di Pfizer delle dosi pediatriche, e ciò nella terza decade di dicembre. Nel frattempo faremo una campagna di comunicazione e credo che l'indicazione che daremo sarà di ascoltare i pediatri e i medici" - ha concluso Speranza.
Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha spiegato quali sono state le condizioni che hanno portato a questi provvedimenti: "La situazione italiana è al momento sotto controllo, è una delle migliori d'Europa grazie alla campagna vaccinale che ha avuto un successo notevole; per questo motivo ringrazio tutti gli italiani che hanno aderito e stanno aderendo alla terza dose. Occorre però anche chiedersi quali sono gli eventuali rischi: rispetto agli altri stati a noi confinanti, la situazione dell'Italia è in lieve ma costante peggioramento. La copertura del ciclo vaccinale comincia ad affievolirsi proprio in questo periodo, ed è per questo che uno dei provvedimenti ha riguardato l'anticipazione della somministrazione della terza dose dopo 5 mesi invece che dopo 6 mesi.
"Il nostro obiettivo è quello di prevenire e di conservare ciò che abbiamo conquistato durante l'anno - ha proseguito Draghi - lo spirito dei provvedimenti è proprio quello di poter conservare la normalità riacquisita; vogliamo continuare ad essere aperti, a combattere la povertà, tenere le scuole aperte, uscire, divertirci e acquistare nei negozi"
Riguardo alla decisione del Governo, è arrivato il commento da parte di FIPE-Confcommercio: “Rafforzare le misure di contenimento del contagio è fondamentale sia per salvare quante più vite umane possibile, sia per scongiurare le ipotesi di nuove chiusure, in particolare in un periodo delicato come dicembre. Prima della pandemia, infatti, questo mese da solo valeva circa 9 miliardi di euro per il settore della ristorazione, mentre quest’anno la previsione è di 7,2 miliardi. Si tratta del 10% del fatturato dell’intero anno e del 22% in più rispetto alla media mensile: troppo per un comparto che sta cercando di ripartire e che non può permettersi ulteriori chiusure né ulteriori incertezze. Consentire alle imprese di lavorare significa non solo garantire l’occupazione a 900 mila addetti tra dipendenti e indipendenti ma anche assicurare uno sbocco commerciale che vale 2 miliardi di euro ad una lunga filiera fatta di agricoltori, allevatori, vignaioli, imbottigliatori
IL COMMENTO
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