Se non fosse che di mezzo c'è il destino della Sampdoria - patrimonio sportivo, storico ed affettivo di migliaia di persone (compreso chi scrive) che seguono con palpitazione l'evolversi degli eventi - l'intera storia avrebbe i contorni di un film persino avvincente, considerato che di mezzo ci sono due produttori cinematografici. Uno, Massimo Ferrero, all'origine della trama. L'altro, Francesco Di Silvio, da diversi mesi in corsa per comparire nei titoli di coda.
Le ultime notizie sono che oggi Francesco Di Silvio (nella foto a bordo dell'aereo prima del decollo) è arrivato a Genova, al termine di un viaggio piuttosto tormentato da Parigi. Il volo è decollato intorno alle 12,45 dal Charles De Gaulle, era atteso al "Cristoforo Colombo" alle 13,45 ma è stato "dirottato" a Pisa, dove è atterrato alle 14,20 circa, a causa dell'occupazione dell'aeroporto genovese da parte dei lavoratori di Ansaldo Energia. I viaggiatori si sono trasferiti a Genova chi con un pullman sostitutivo chi con mezzi propri.
Una persona presente al gate di imbarco a Parigi ha sentito Di Silvio pronunciare al telefonino, ad alta voce, quasi volesse farsi ascoltare da chi era intorno, alcune frasi, tra le quali: "Lo sceicco l’ho appena sentito”, “Garrone non lo mettiamo nell’azionariato. Ha già fatto troppi cxxxxx”.
Al di là di questi "dettagli", la domanda sorge spontanea: quali sono le ragioni che hanno condotto Di Silvio a Genova, considerato che il curatore della vendita della Sampdoria, il Trustee Gianluca Vidal, ha l'ufficio a Mestre, in Veneto? Lo stesso Vidal da noi interpellato, ha ripetuto come un mantra quanto va dicendo, con apprezzabile coerenza, da tempo: "Attendiamo che il conto da ricevere in escrow sia dotato delle somme e comunicato a noi formalmente. Ad oggi ancora non lo è. Mille le motivazioni tecniche addotte e potrebbe esserlo a breve, così dicono, ma allo stato non lo è. Per me la cosa è bianca o nera, non possono esserci “50 sfumature di grigio”. Quindi se mi arrivano i soldi ok, se non arrivano, no, evidentemente. Ed allo stato non sono arrivati".
Al Cda della Sampdoria, a sua volta, non risultava alcun appuntamento fissato in giornata con lo stesso Di Silvio. Che già nel recente passato, peraltro, aveva dichiarato di essere venuto a Genova ma per "questioni personali".
Non rimane che attendere gli eventuali, ulteriori sviluppi. Se ci saranno. Peraltro, negli ultimi giorni pare che Di Silvio non fosse più il protagonista assoluto dei dialoghi con Vidal, che interloquiva principalmente con Imad Aounallah, mediatore di nazionalità svizzera con ufficio in Chemin Byron a Cologny, comune di 5.500 abitanti nel Cantone di Ginevra.
Peraltro, anche questo mediatore non avrebbe mai analizzato nel dettaglio i conti della Sampdoria, né parlato con l'attuale governance della società o visionato le strutture del club, ribadendo "solo" la volontà dello sceicco Khalid Faleh Al Thani di giungere direttamente al contratto, con tanto di signing e closing.
Certamente la linea temporale di questa trattativa (irrituale perché non sono stati seguiti i "canoni tradizionali" che prevedono due diligence, depositi a garanzia, incontri in presenza ma è andata avanti attraverso differenti modalità di dialogo tra le parti) deve essere breve, al massimo risolta in un senso o nell'altro entro la settimana, perché la Sampdoria non può più permettersi ulteriori distrazioni: serve tanta concretezza, il prima possibile.
IL COMMENTO
Situazione drammatica, presidente Meloni serve incontro urgente
La Liguria vuole tornare a correre, al via i cento giorni di Bucci