Nel momento più difficile di 76 anni di storia, viene confermato il motto di Paolo Mantovani: "Il vero patrimonio della Sampdoria sono i suoi tifosi". Si profila infatti, malgrado l'orario infelice, un'altra trasferta di massa per Cremonese-Sampdoria, lunedì 24 ottobre alle 18,30, che verrà seguita in diretta da Primocanale.
Il 17 ottobre, giorno di una Sampdoria-Roma "gemella" di quella giocata 29 anni fa e anche allora finita 0-1, subito dopo la scomparsa del Presidente, è stato terribile, secondo non pochi osservatori il giorno più brutto della storia della Sampdoria. In mattinata, era circolata la minaccia social dell'emissario dello sceicco, pronto - dice - a ritirare tutto in caso di "articoli non autorizzati", ennesima tappa di una soap opera scandita da costanti e snervanti slittamenti di data dell'insediamento della cordata italo-mediorientale prodiga finora più di blablabla che di denari. In serata, mentre la squadra già perdeva con la Roma, la funesta ricomparsa del Viperetta allo stadio, da cui era assente dal 5 dicembre vigilia dell'arresto.
Uno scenario catastrofico. Ma poi la gente, quando si tratta di scegliere e andare, te la ritrovi tutta con gli occhi aperti che sanno benissimo cosa fare. Nel primo giorno di prevendita, sono stati bruciati circa 1500 biglietti della curva ospiti dello stadio "Zini", per Cremonese-Sampdoria di lunedì 24 ottobre alle 18,30: orario ignobile, ma la tifoseria sarà presente. In quello stadio la Sampdoria, indisponibile il cantiere-Marassi, la squadra di Mantovani visse tre capitoli storici: le gare di ritorno della Coppa delle Coppe 1988/89 con IFK Norrkoeping e Dinamo Bucarest, primo turno e quarti di finale, e soprattutto il 28 giugno 1989 la finalissima di Coppa Italia, gara di ritorno col Napoli vincente all'andata 1-0, stravinta con un 4-0 devastante che secondo molti testimoni oculari eguaglia l'impresa di Sofia '92 (3-1 alla Stella Rossa) come la più grande partita della storia blucerchiata.
Lunedì prossimo, insomma, a Cremona la Sampdoria non sarà sola. Sarebbe contento Mantovani, che in quella città aveva le radici familiari. E fin d'ora, sperando in un successo sul campo che rilancerebbe la squadra di Stankovic, possono essere orgogliosi i tifosi: questo piatto di grano.
IL COMMENTO
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