Dopo la carestia in attacco ecco che in tre partite Coda e Puscas hanno trovato la via della rete che pareva perduta. I rossoblu hanno rischiato di dover stravolgere l’attacco perché Coda ha comprensibilmente pensato che l’avventura genoana fosse ormai un sogno infranto. Con Blessin stava finendo ai margini e la squadra era spaesata. Gilardino da vero attaccante di razza ha fatto lo psicologo. Nessuna carezza, ma tanto lavoro e qualche consiglio. Sarà un caso ma Coda dopo la panca di Bari è tornato ad avere il sorriso. Zampata col Venezia, poi Benevento su assist di Gudmundsson. E non è il solo. Puscas, 8 gol nel Pisa in mezzo campionato la scorsa stagione qui pareva un soprammobile a cui togliere ogni tanto la polvere. Invece gol col Bari e strepitosa rete a Benevento.
Coda ha aperto e il rumeno ha chiuso per tre punti fondamentali. In mezzo ovviamente ci sta la squadra che ha avuto solo il demerito di non chiudere il match nel primo tempo con un palo, parate e tiri fuori di centimetri. Il Genoa ora va a mille, c’è entusiasmo e si prepara allo scontro diretto di sabato col Pisa dove mancherà Sabelli, determinante il suo cross per Puscas perché squalificato. Ma rientra Bani. Mercato? Nessuno si illuda che non si debba fare niente davanti alle 5 vittorie su 6 della gestione Gila. Servono rinforzi a centrocampo e ovviamente una punta che copra l’organico dopo l’uscita di Yeboah. Henry del Verona era l’obiettivo ma si è gravemente infortunato, così c’è il mirino su Dragus dello Standard Liegi e sul granata Seck. Il Grifone tiene il passo della Reggina in attesa di capire cosa succederà sul fattaccio dell’Irpef pagata in ritardo sotto osservazione della Covisoc. Società tranquilla ma se si può meglio puntare a qualche punto in più, indipendentemente da tutto.
IL COMMENTO
Situazione drammatica, presidente Meloni serve incontro urgente
La Liguria vuole tornare a correre, al via i cento giorni di Bucci