Un girone fa il Genoa stava per toccare il fondo della sua stagione già pesantemente compromessa con la sconfitta di Perugia. Blessin aveva dato dei dilettanti ai suoi giocatori e la crisi era sotto gli occhi di tutti. Parti’ un feroce dibattito interno al club se confermare il tecnico tedesco o esonerarlo. I 777 Partners avevano investito Spors di ogni decisione e il direttore si e’ schierato con Blessin. Ma l’altra anima del Genoa, quella che sta in sede, aveva vedute diverse con in testa il presidente Zangrillo che alla luce di quello che sta accadendo oggi ha avuto la forza e la lungimiranza di aver cambiato il mister. Ma purtroppo ci fu ancora il match in casa col Cittadella. E i rossoblù persero tra i fischi. Un ritardo imperdonabile perché la squadra ha lasciato dei punti che oggi significherebbero serie A di fatto.
Ora riecco il Cittadella col quale bisogna fare i conti, una “vendetta” da non sbagliare che potrebbe essere quasi un match ball. In un girone è cambiato tutto. Gilardino in questo mezzo torneo sarebbe primo in clasifica e ora il Grifone gioca con autorevolezza. Se col Cittadella c’erano 20.000 spettatori da mesi al Ferrarisi ce ne sono il 50 per cento in più’ a certificare una svolta che se non fosse stata compiuta ora il Genoa chissà dove sarebbe. Col Cittadella il rischio è di snobbare un avversario modesto ma che ha già presentato un conto salato. Coda e compagni giocheranno alle 14 e dopo scenderà in campo il Bari a Pisa. Gilardino ha già detto che non guarda il cammino degli altri ma è chiaro che vincendo coi veneti i pugliesi avrebbero molta pressione. Intanto il tecnico ritrova Vogliacco e probabilmente anche Sturaro e Boci è vicino al rientro. C’è bisogno di tutti per non buttare via una rincorsa fantastica iniziata quasi un girone fa dopo l’umiliazione col Cittadella che in quei giorni bui evocava il Montevarchi o Castel di Sangro, tonfi storici mai dimenticati.
IL COMMENTO
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