GENOVA - "Siamo in una fase di sola analisi delle varie opportunità su Genova e tra queste c’è anche lo stadio". Tradotto, quello che fino a pochi giorni fa era considerato il piano B per l'acquisto dello stadio Ferraris di Genova potrebbe già essere diventato il piano A: le parole sono del general manager di Cds Holding Massimo Moretti, che ieri insieme ad una delegazione della sua azienda ha fatto un sopralluogo allo stadio accompagnato dal vicesindaco Pietro Piciocchi.
Il comune infatti vuole chiudere la partita della cessione dell'impianto alle migliori condizioni possibili ma Genoa e Sampdoria temporeggiano: il secondo ultimatum di Tursi alle due squadre, che vorrebbero costituire una 'newco' per acquistare insieme il Ferraris e avviare i lavori, è scaduto il 15 aprile, spingendo l'ente a cercare altri investitori.
Stadio Ferraris, altro rinvio e spunta un piano B - LA NOTIZIA
Da questo ritardo sarebbe scaturito il blitz del vicesindaco con Cds Holding, con cui il Comune ha già avviato l'importante progetto del Waterfront di levante per cui sono stati investiti 250 milioni di euro. "È vero che abbiamo fatto un sopralluogo allo stadio, la nostra società crede molto in Genova che è una città dinamica, più di molte altre, e di una bellezza unica" ha dichiarato Moretti a Primocanale.
L'investimento sarebbe di circa 100 milioni, per questo Cds Holding vuole valutare "come uno stadio moderno possa autofinanziarsi negli anni con utilizzi di diverso tipo, non solo legati al calcio - spiega Moretti -. Quel che è certo è che intendiamo continuare a investire su Genova su una o più operazioni di interesse per la città e il suo sviluppo internazionale".
Moretti ha sottolineato come "qualsiasi eventuale interesse per lo stadio non sarà mai contro le squadre ma per le squadre" e che si vuole capire se ci sia "la possibilità per noi di fare uno stadio all’altezza di Genova, come pensiamo di aver fatto grazie alla matita e direzione di Renzo Piano al Waterfront".
IL COMMENTO
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