Cronaca

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"Invece di finanziare il diritto allo studio pesantemente tagliato negli ultimi anni si preferisce alzare le tasse agli studenti, creando delle forti differenze tra le regioni, alcune delle quali saranno costrette a chiedere anche 138 euro in più agli studenti (regione Campania), aumentando così le disuguaglianze e non permettendo una reale mobilità studentesca". E' quanto affermato in una nota da Luca Spadon, portavoce di Link Coordinamento universitario. Il Governo precedente e l'attuale ministro Profumo hanno infatti "intenzione di scaricare sugli studenti - viene dichiarato - il peso del finanziamento per le borse di studio. L'anno prossimo infatti la tassa per il diritto allo studio varierà tra un minimo di 120 euro, solo per gli studenti che riceveranno la borsa, ad un massimo di 200 euro"; e "oggi solo in 3 regioni (Piemonte, Liguria, Calabria) sono presenti tasse superiori ai 120 euro, mentre in tutte le altre regioni i valori sono ben più bassi". Il decreto sul diritto allo studio, ricorda il Coordinamento universitario, "non è però l'unico uscito in queste settimane: recentemente il governo ha anche approvato una bozza di decreto sull'accreditamento dei corsi di laurea e delle sedi, che prevede la possibilità per l'Anvur (agenzia nazionale per la valutazione dell'università e della ricerca) di chiudere le sedi e i corsi che non rispetteranno i necessari criteri di merito".