Politica

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E' Genova la città scelta da Pierluigi Bersani per chiudere la campagna elettorale del Partito democratico per le amministrative 2012. «Dalla Genova democratica e libera può partire la riscossa del centrosinistra», dice il segretario nazionale del Pd, che ha accostato le elezioni italiane alle presidenziali francesi.

Doria come Hollande? «Siamo tutti una famiglia. Ci rivolgiamo alle forze democratiche contro il populismo: in Francia Malanchon e Bayrou appoggiano Hollande contro una destra populista e in alcuni casi parafascista».

Sul Governo e sulla protesta che monta contro l'esecutivo Bersani risponde così: «Sappiamo benissimo quel che va e quel che non va, e su ogni punto diciamo la nostra. Come Pd abbiamo il diritto di dire quello che pensiamo, gli altri dovrebbero star zitti un giro, perché il governo monti sbaglierà delle cose, ma è carico di un'eredità pesantissima». Per Bersani, insomma, l'Italia prima di tutto deve mettersi in sicurezza.

Bersani è intervenuto anche sull'Imu: «Sono a disposizione tutti gli atti parlamentarsi dei nostri emendamenti. Siamo convinti che questa tassa sia troppo pesante, va alleggerita e affiancata da un'imposta personale sui grandi patrimoni immobiliari. Bisogna anche allargare la fascia di esenzione caricando di più dal milione in su».

E sulle parole del sindaco uscente di Genova, “Il Pd o cambia o muore”, Bersani dice: «Dopo 4 anni non siamo più un esperimento, siamo il primo partito del Paese. Supereremo i nostri difetti».