Cronaca

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La squadra mobile della questura spezzina ha identificato e arrestato cinque persone, accusate di essere responsabili del sequestro di persona, rapina e tentata estorsione, con aggravante di metodi mafiosi, avvenuta lo scorso mese di dicembre a Sarzana ai danni di una donna di 60 anni, madre del rampollo di una famiglia di mobilieri della Lunigiana coinvolto in un vasto traffico di droga che aveva portato al sequestro di quasi una tonnellata di cocaina e detenuto in carcere.

In manette sono finiti Antonio Stagno, 44enne originario della Brianza, Carmine Bonaiuto, 38 anni, residente in provincia di Salerno, Gennaro Alfano, anch’egli salernitano, di 39 anni, e altri due uomini della stessa zona, Florindo Auricchio, 30enne e Biagio Nasti, 28 anni. Tre di loro si erano presentati qualche giorno prima di Natale presso l’attività commerciale della donna a Sarzana e – presentandosi come appartenenti alla ‘Ndrangheta – l’avevano pressata con varie richieste, tra cui la consegna di un milione e mezzo di euro e le chiavi di casa del figlio. Alle rimostranze della donna l’avevano sequestrata e costretta a seguirli in auto sino a casa sua. Una volta giunti nell’appartamento, minacciando continue e gravi ritorsioni, i tre - non prima d’aver staccato le prese dei telefoni e le batterie dei cellulari – l’avevano rapinatao del contenuto della cassaforte nella quale erano custoditi 15mila euro in contanti.

Dopo una lunga e accurata serie di indagini coordinate dalla D.D.A. di Genova, gli agenti sono risaliti ai mandanti, Stagno e Buonaiuto, che si erano conosciuti durante un periodo di detenzione nel carcere genovese di Marassi, e agli esecutori, ossia gli altri tre arrestati. Questa mattina gli uomini della questura spezzina, con la fattiva collaborazione delle Squadre Mobili di Milano e Salerno, hanno dato esecuzione ai provvedimenti di custodia cautelare e alle perquisizioni abitative che hanno consentito di raccogliere ulteriori elementi di prova a suffragio dell’ipotesi investigativa.