cronaca

1 minuto e 42 secondi di lettura
"Oggi le nostre volontà e i nostri sentimenti convergono sul ricordo delle vittime e sui familiari ai quali ribadiamo i sensi della nostra totale e sincera vicinanza". La Compagnia Messina rompe il suo silenzio con un comunicato stampa. L\'armatore della Jolly Nero conferma che "la manovra si stava svolgendo in condizioni di piena e completa sicurezza: le condizioni meteo – marine erano ottime, il Pilota era regolarmente a bordo della nave, i due rimorchiatori che il nostro Comandante aveva deciso di utilizzare erano regolarmente “voltati" (attaccati) alla nave".

"Quello che non riusciamo davvero ad accettare - prosegue il comunicato della compagnia genovese - è che i due rimorchiatori, anche ammesso che la macchina della nave fosse ferma nella fase di evoluzione, in quelle condizioni meteo – marine ottimali, non siano stati in grado di tenere una nave di medie dimensioni, come la Jolly Nero, lontana dalle banchine in un così ampio specchio acqueo in cui evoluiscono navi di dimensioni ben maggiori".

Delle tredici persone che al momento dell\'incidente si trovavano sulla Torre Piloti solo quattro si sono salvate. Le ricerche per trovare i due dispersi continuano. "Il nostro Gruppo si assumerà, come sempre fatto, le proprie responsabilità - conclude il comunicato dell\'armatore - e si è fin dall’inizio messo a completa disposizione delle Autorità inquirenti al fine di un esaustivo accertamento della verità".

I rimorchiatori al servizio della Jolly Nero "non hanno ricevuto alcuna segnalazione di allarme" dalla nave in tempo utile per cercare di evitare l'incidente. Lo rivela un comandante della società Rimorchiatori che commenta così il comunicato degli armatori. Gli risulta che quando la nave era a 150 metri dalla torre, il comandante del rimorchiatore di poppa ha iniziato a preoccuparsi per la mancanza di ordini. Quando è arrivata a 70 metri ha preso la radio e, in modo irrituale, ha gridato: "che ca... state facendo?"