Genova piange i “suoi ragazzi” davanti alle otto bare fasciate nel tricolore. Un ultimo, commosso, saluto. Nell’ultimo viaggio dalla camera ardente allestita per cinque giorni nella capitaneria di porto alla cattedrale di San Lorenzo per la celebrazione dei funerali di Stato.
Il lungo applauso della folla per tutta la durata del corteo funebre. Poi il silenzio del dolore profondo. Accanto alle famiglie il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, arrivato a Genova poco prima delle 18 per un incontro, nella sacrestia, con i parenti delle vittime di un incidente inverosimile, quello avvenuto la notte di martedì scorso, 7 maggio.
Centinaia di fiori bianchi sul sagrato della cattedrale. Migliaia di genovesi intorno, almeno tremila davanti al maxi schermo di piazza Matteotti. Il picchetto d’onore e la banda. Tutte le sirene in porto di Genova alle 18 fatte suonare contemporaneamente in tutti gli scali della Liguria. Lacrime e sofferenza. Le bare vengono accompagnate davanti all’altare, otto bare e la foto della guardia costiera Gianni Jacoviello, ancora disperso tra mare e macerie. All’arrivo dei feretri il sacerdote scandisce anche il suo nome assieme agli altri: i militari di guardia costiera Daniele Fratantonio, 30 anni, di Rapallo; Davide Morella, 33 anni di Biella; Marco De Candussio, 40 anni di Lavagna; Giuseppe Tusa, 25 anni, di Milazzo; Francesco Cetrola, 38 anni, di Santa Marina di Salerno; il pilota Michele Robazza, 31 anni di Livorno; l'operatore radio dei rimorchiatori Sergio Basso, 50 anni e l'operatore radio dei piloti Maurizio Potenza, 50 anni, entrambi genovesi.
A rendere omaggio a questi uomini ci sono i presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Pietro Grasso, il ministro della Difesa Mario Mauro, il presidente della Regione, Claudio Burlando, il sindaco di Genova, Marco Doria. Nella fila a fianco, i famigliari delle vittime.
“La sciagura che ha colpito il porto ha lasciato incredula e stordita la città. A tutti, militari e civili, va l'abbraccio affettuoso di Genova, della Capitaneria, della Marina Militare, dell'intero Paese che, di fronte a tanto dolore, s'inchina e invoca che mai più accada". Sono le parole dell’arcivescovo Angelo Bagnasco, presidente della Cei, nell'omelia.
"In questa cattedrale siamo stetti attorno alle salme dei nostri fratelli e spiritualmente anche a chi è ancora disperso". "La sciagura che ha percosso famiglie e amici, colleghi e istituzioni, deve diventare una prova della bontà di Genova, della sua capacità di far crescere il suo tessuto umano e cristiano, sociale e lavorativo – continua l’arcivescovo nell’omelia - E' un dovere che sentiamo nostro - ha detto il cardinale - Lo dobbiamo a questi fratelli che dal cielo pregheranno per i loro cari e per noi. Lo dobbiamo ai loro familiari che abbracciamo con affetto, grati per l'esempio di fede e di forza. Lo dobbiamo a noi stessi, e lo dobbiamo a Dio che accompagna i passi del nostro peregrinare, e che un giorno sarà la nostra felicità piena e definitiva". Il cardinale ha invitato anche alla "vigilanza cristiana che é il volto del bene che ognuno è chiamato ad accogliere con riconoscenza e a compiere con generosità". "I nostri amici - ha aggiunto il porporato - sapevano tutto questo e lo hanno vissuto con semplicità profonda: ovunque, la bontà crea legami, crea una comunità di vita e di destino. Anche nel lavoro".
Poi la lettura del telegramma inviato alla Diocesi da Papa Francesco: “Appresa la notizia del grave incidente avvenuto presso il porto il Sommo Pontefice esprime profonda partecipazione al dolore che colpisce l’intera città, invoca dal Signore una pronta guarigione a tutti feriti e invia la sua confortatrice benedizione Apostolica. Mi unisco nella vicinanza e nel ricordo”.
Gli occhi fissi sulle bare, tra le lacrime o nascosti da occhiali neri. Appoggiate sopra il tricolore ci sono le foto, i volti giovani e sorridenti delle vittime, immagini che stridono con l’idea di morte. I berretti, il simbolo della Marina, persino un pallone di basket. Le note del “Silenzio” fanno eco nelle navate di San Lorenzo. L’abbraccio dell’arcivescovo a tutti i familiari delle vittime. Una carezza, una parola. La dignità di queste famiglie dentro il pianto. Un cielo grigio sopra i carri funebri fuori dalla cattedrale in attesa di accompagnare le salme al cimitero di Staglieno. Da qui le otto vittime si separeranno per sempre, nell’ultimo viaggio verso casa. Mentre nella notte più nera, a Molo Giano, c’è chi continua a cercare il corpo dell’ultimo dei suoi ragazzi.
La cronaca della cerimonia
19:20 - La cerimonia è terminata, i carri funebri si dirigono verso il cimitero monumentale di Staglieno
19:15 - Escono le famiglie delle vittime e il presidente Napolitano, visibilmente commosso, tra gli applausi di una folla ancora numerosa
19:10 - Le bare vengono sistemate all'interno dei carri funebri
19:08 - Le sirene delle navi in porto si mescolano al suono delle campane della cattedrale
19:05 - Le bare delle otto vittime escono tra gli applausi della folla dentro e fuori dalla cattedrale
19:00 - Il cardinale saluta uno per uno i parenti delle vittime
18:50 - Un trombettista della Marina suona il Silenzio all'interno della chiesa
18:45 - Il momento della Comunione
18:30 - L'omelia del card. Bagnasco inizia cosi: "La sciagura che ha colpito il porto ha lasciato incredula e stordita la città"
18:25 - Lettura della missiva di Papa Francesco ai familiari delle vittime
18:15 - Giorgio Napolitano in prima fila davanti alle bare, accanto a lui il presidente della Camera Laura Boldrini e il ministro della Difesa Mario Mauro
18:08 - Il cardinale Angelo Bagnasco inizia la cerimonia funebre
18:05 - Le sirene di tutte le navi in ogni porto italiano suonano in onore delle vittime della tragedia della Torre Piloti, bandiere a mezz'asta
18:00 - Un applauso continuo dentro e fuori la chiesa accompagna l'ingresso delle bare, Napolitano visibilmente commosso
17:57 - Ingresso delle otto bare all'interno della chiesa di San Lorenzo
17:55 - Il presidente Napolitano fa il suo ingresso in chiesa
17:50 - Il picchetto della Marina rende onore alle vittime della tragedia Torre Piloti prima dell'ingresso, in chiesa silenzio surreale
17:45 - Il corteo funebre arriva davanti al duomo di Genova
17:42 - Lungo il percorso del corteo funebre migliaia di persone ad applaudire il passaggio delle vittime
17:40 - Entra in chiesa la famiglia Messina, armatore della Jolly Nero
17:38 - Dal Porto Antico parte il corteo dei carri funebri verso la cattedrale
17:35 - Napolitano entra in chiesa dalla sacrestia per salutare i familiari delle vittime, il picchetto della Marina Militare si prepara per il saluto d'onore alle vittime
17:30 - Il presidente Napolitano arriva in piazza San Lorenzo, applausi dalla folla
17:25 - Tra qualche istante potrebbe partire il corteo funebre dalla camera ardente in Capitaneria, il presidente Napolitano transita in sopraelevata
17:20 - Al funerale anche i parenti di Gianni Jacoviello, il sergente della Marina ufficialmente unico disperso
17:15 - Arriva il ministro della Difesa Mario Mauro
17:10 - Nella cattedrale di Genova entrano le principali cariche istituzionali, locali e nazionali
17:00 - Attesa per la partenza del corteo funebre dalla Capitaneria. I lavoratori del porto si fermano fino alle 21
16:55 - Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è atteso in chiesa a momenti
16:50 - I parenti delle vittime entrano nella chiesa di San Lorenzo mentre in capitaneria le bare vengono caricate sui carri funebri
cronaca
Il commosso addio di Genova alle otto vittime della strage di Molo Giano
6 minuti e 8 secondi di lettura
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