Una doccia fredda quella che è arrivata alle Regioni dall'incontro con il sottosegretario al lavoro, Carlo dell'Aringa che doveva dare certezze sull'erogazione delle risorse finanziarie per gli ammortizzatori sociali in deroga. Il miliardo contenuto nel decreto in fase di conversione da parte del Parlamento che doveva essere ripartito tra tutte le regioni italiane per assicurare la cassa integrazione e la mobilità in deroga per il 2013 è stato dimezzato e ridotto a 550 milioni.
"Quella che il Governo ci ha dato è una bruttissima notizia, si tratta di fondi assolutamente insufficienti - ha detto l'assessore al lavoro della Regione Liguria, Enrico Vesco - che non consentiranno neanche di onorare gli impegni fin'ora sottoscritti. Il Governo deve assolutamente trovare altre risorse, il rischio è quello di giungere allo scontro sociale". "Con queste risorse - ha aggiunto Vesco - speriamo di riuscire ad arrivare a pagare l'indennità fino a fine maggio e senza ulteriori finanziamenti non si può fare nulla di più". Anche l'accordo sul riparto dei fondi da destinare agli ammortizzatori sociali in deroga che é stato siglato ieri in sede di Conferenza delle Regioni, è stato penalizzante per la Liguria, in quanto basato quasi interamente sullo storico, con solo un piccolo correttivo sul numero dei lavoratori, senza tenere conto dunque del balzo in avanti che in Liguria hanno avuto nell'ultimo anno le richieste di cassa integrazione e di mobilità in deroga.
"Solidarietà ai lavoratori del Muggiano in sciopero" è stata espressa poi dall'assessore al lavoro della Regione Liguria a seguito del paventato trasferimento della progettazione tecnica, dal cantiere del Muggiano a quello di Riva Trigoso.
"Si tratta di un fatto che indebolirebbe lo stabilimento spezzino - ha detto Vesco - La Regione si è sempre mossa con il proposito di salvaguardare tutte e tre le realtà produttive liguri e, viste le ampie rassicurazioni ricevute nel recente passato dall'azienda, trovo francamente incomprensibile questa possibilità". L'assessore Vesco si augura comunque "che l'azienda eventualmente voglia tornare sulle sue decisioni, tenendo conto che la realtà spezzina può rafforzare il rapporto tra la città, il mare, la cantieristica, le aree della Marina Militare e il polo universitario" e si dice "pronto a convocare un tavolo con le parti sociali in Regione per scongiurare qualsiasi ipotesi di depotenziamento del Muggiano".
IL COMMENTO
Come si controllano le acque superficiali in Liguria
Che tristezza la politica che non vuole la sanità