politica

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ORE 13.46 -  "Abbiamo chiesto al prefetto l'apertura di un tavolo di confronto con Regione e Comune. Stiamo aspettando una risposta". Lo hanno detto i sindacati ai lavoratori delle partecipate genovesi che presidiano Palazzo Tursi per protesta contro l'ipotesi di privatizzazione.


ORE 12:30
- Anche una delegazione di tassisti ha deciso di scioperare per solidarietà nei confronti dei lavoratori delle aziende partecipate genovesi. Alcune auto bianche stanno bloccando la parte alta di via XX Settembre e Piazza de Ferrari

ORE 12:00 - Piazza De Ferrari è, al momento, occupata dai lavoratori di ASTER e AMT: autisti e operai, dopo aver osservato un minuto di silenzio in memoria delle vittime dell'alluvione in Sardegna,  si riverseranno a Palazzo Tursi, sede del Comune di Genova.

ORE 11 - Riprenderanno oggi alle 16.30 a Palazzo Tursi, con seduta aperta al pubblico, i lavori del Consiglio comunale, sospeso da circa 48 ore a causa della protesta dei lavoratori Amt, Aster, Amiu e altre aziende partecipate contro l'ipotesi privatizzazioni che portò all' occupazione della Sala Rossa
. Lo ha deciso la conferenza dei capigruppo. All'ordine del giorno proprio la delibera sulle partecipate. In sala consiliare entreranno fino a 80 persone, il massimo consentito. Gli altri manifestanti resteranno fuori dal palazzo.


ORE 10:30 -
Al momento due cortei stanno attraversando la città, in direzione piazza De Ferrari, dove è già presente il concentramento dei lavoratori ASTER: il primo si trova in via Cadorna e attraverserà via XX settembre, il secondo si trova in via Gramsci e attraverserà le due gallerie del centro per raggiungere la piazza. 


«Il problema è che non ci sono le risorse, non possiamo permetterci che nel 2014 le uscite superino le entrate, altrimenti l’azienda rischia il fallimento»: così Marco Doria torna sulla vertenza Amt durante la trasmissione “Il sindaco risponde”. «Immaginiamo una famiglia con 100 di entrante e 100 di uscita; se le uscite fossero 104, perché bisogna chiedere al Comune di metterci la differenza? E’ sbagliato, bisogna contenere i costi; inoltre quei 4 milioni in più il Comune oggi non li ha, quelle risorse servono a tanti altri campi».
 

«Il Comune dà un sacco di soldi ogni anno ad Amt  -prosegue Doria - E poi ci sono norme di legge che impongono al Comune di non dare soldi per ripianare debiti strutturali. Non è come una squadra di calcio che se la squadra è in perdita il presidente ripiana il buco. Purtroppo in passato per sostenere questa azienda il Comune ha alienato i beni di tutti; questo non è più possibile».

Per Doria non è accettabile l’ipotesi del fallimento, e poi ricorda: «Il Comune ha contribuito e continua a contribuire al servizio che Amt eroga versando denaro dal bilancio comunale, cioè di tutti i cittadini genovesi. Nel 2013 il Comune ha versato 30 milioni all’azienda, oltre a 65 milioni della Regione».
 
«Noi vogliamo conservare Amt come azienda pubblica, non è mai stata fatta una scelta per privatizzare l’azienda, ma non mi sono arreso alle proteste che stanno colpendo prima di tutto i cittadini. E’ inaccettabile che un Consiglio comunale non possa svolgere i suoi lavori. E poi bisogna ricordare che tutto questo sta accadendo senza che sia stato mai messo in discussione un solo posti di lavoro», aggiunge Doria.

Intanto, due cortei da Cornigliano e da Via Bobbio: così i lavoratori Amt tornano in piazza insieme a quelli di Amiu e Aster, con un’altra giornata di sciopero a oltranza e pesanti disagi per i cittadini. “Serve la patrimonializzazione, non si può prescindere da questo punto”, dice Andrea Gamba, di Filt Cgil.