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Napolitano ha chiuso le consultazioni rapidamente, ieri,  e ha convocato Matteo Renzi al Quirinale per domani alle 10.30.

Intanto nelle ultime ore il pressing dei partiti sulle poltrone dei ministeri è aumentato.

E in casa del nuovo centrodestra, anche se nel Pd si parla di atteggiamenti tattici, si sono alzati i toni per quanto riguarda alcuni aspetti programmatici e sulla tipologia dei ministeri da assegnare al partito di Angelino Alfano che, tra l'altro, rivendicherebbe con forza il mantenimento del Viminale. Tanto da far dire all'attuale ministro dell'Interno che il lieto fine sul nuovo esecutivo non e' ancora scritto e che 48 ore non bastano per definire tutti i dettagli di compagine e contenuti. Un modo per alzare la posta e tenere il punto sulle posizioni acquisite con il precedente governo Letta. Ma anche un warning per evitare lo spostamento troppo a sinistra l'asse del nascituro esecutivo. "Ho ritenuto di dover dare la massima rapidità alle consultazioni e poi dare spazio e serenità per i lavori successivi, cosi' il premier incaricato avrà tutto il tempo necessario per i suoi approfondimenti", tranquillizza Giorgio Napolitano al termine delle sue consultazioni che definisce "utili, intense e non formali".

Tutto cio' mentre i 5 stelle attaccano con le loro "controconsultazioni" in piazza e la minoranza Pd che fa capo a Gianni Cuperlo scende in campo con nuove proposte programmatiche. Intanto, Pippo Civati lascia trapelare la possibilità di uno strappo all'interno del Pd sul voto di fiducia, criticando con durezza le voci circolate in giornata sulla possibilità di un accordo tra il suo partito e Forza Italia. "Lo scrivono parecchi giornali, Renzi avrebbe sentito Verdini per poter ridimensionare Alfano con qualche senatore. Ecco - commenta - io questa cosa l'avrei già smentita stamane". E la smentita da parte del Nazareno arriva secca: "Non ci sono contatti o trattative in corso tra il pd e Fi", precisa il portavoce dem Lorenzo Guerini. Ma Civati rilancia: "Qualcuno dice che vorrei fare la scissione, pare che la scissione la abbiano fatta gli altri rispetto alle proprie promesse ed ai propri elettori".

Scelta civica, nel dare il via libera a Renzi, si attende segnali di discontinuità rispetto al governo Letta ed un chiaro patto di coalizione. Da Udc, Popolari per l'Italia, centro democratico e Psi il viatico per il Sindaco. Ora le mosse di Renzi che domani potrebbe scendere a Roma da Firenze per un incontro risolutore con Angelino Alfano.  Il programma non non si può fare in 48 ore. Se l'ambizione è grande, non deve esserci fretta. Non vi sono le condizioni per chiudere un accordo di governo in 48 ore. Priorità sono lavoro,occupazione, problemi delle famiglie". "Noi saremo gli avvocati del ceto medio italiano, quel ceto che ha patito la crisi", è la promessa di Alfano.