cronaca

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Attacco di Piero Pelù, ieri durante il tradizionale concert del primo maggio in piazza s. Giovanni a Roma, contro il Presidente del Consiglio Matteo Renzi.

Prima del suo intervento musicale, dopo aver chiesto un minuto di silenzio da dedicare a chi è morto sul lavoro, a chi è ricattato per il lavoro, ai lavoratori della cultura, che solo in Italia non dà da mangiare, ai disoccupati e ai lavoratori di Piombino, Porto Marghera, dell'Ilva di Taranto e del Sulcis, l’ex-Litfiba ha detto: “Non vogliamo elemosine da 80 euro, vogliamo il lavoro", definendo Renzi "il non eletto, ovvero il boy scout di Licio Gelli: deve capire che in Italia abbiamo un nemico interno, la disoccupazione, la corruzione, il voto di scambio, la mafia, la 'ndrangheta, la camorra. La nostra è una guerra interna, il nemico è dentro di noi, forse siamo noi stessi".