cronaca

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Più di tre ore di faccia a faccia per rilanciare l'azione di governo dell'amministrazione comunale di Genova.


Di fronte il Sindaco Marco Doria, i capigruppo della maggioranza, i segretari dei partiti e alcuni assessori: una riunione iniziata a Tursi intorno alle 8.30 con lo scopo di capire se gli scricchioli all'interno della coalizione che sostiene il primo cittadino rischiavano di diventare rumori assordanti. Soprattutto dopo lo sgombero del Buridda e la presenza di due consiglieri comunali della Lista Doria sabato scorso alla manifestazione dei centri sociali contro il Sindaco. Una presenza criticata da tutti i partecipanti al vertice di questa mattina a Tursi, compreso lo stesso Doria, con il capogruppo della Lista Doria Enrico Pignone che ha motivato la presenza dei due consiglieri con la necessità di mantenere un contatto con la realtà dei centri sociali. Durante il confronto il PD ha ribadito la necessità di accelerare il passo sulle scelte che attendono la giunta: "Bisogna decidere e sostenere le decisioni che vengono prese, la maggioranza deve essere coesa e responsabile, altrimenti non si va da nessuna parte", dice Alessandro Terrile, segretario genovese del Pd, rivelando quale sia stato l'input mandato sindaco e ai capigruppo della maggioranza: "Dopo il caso del Buridda, che considero un incidente di percorso, c'era la necessità di una verifica per chiarire alcuni aspetti. Il PD non chiede e non vuole poltrone ma pretende unità da tutti i consiglieri di maggioranza. Non è smarcandosi o sottraendosi alle responsabilità della politica che si potranno affrontare nel prossimo futuro questioni ben più complesse", dice Terrile.